Mentre si avvicina la scadenza di venerdì 28 agosto – termine che la Serie A ha indicato per la presentazione delle offerte per la media company destinata a gestire i diritti tv del massimo campionato italiano – il progetto guadagna spazio anche sulle testate internazionali. Ne parla oggi il Financial Times, soffermandosi sulla cordata formata dai fondi Cvc e Advent, che coinvolge anche Fsi.
Il quotidiano nel dettaglio parla di un’offerta da 1,3 miliardi di euro, per una fetta del 10% della media company, valutando il campionatoi in totale 13 miliardi, 2 miliardi in più rispetto a quanto stimato dall’offerta iniziale di Cvc. La partecipazione vedrebbe Cvc al 50%, Advent al 40% e Fsi al 10%, mentre sul fronte della governance della newco, i fondi avrebbero 50% del board, mentre ai club spetterebbe l’altra metà, con un voto decisivo affidato a un presidente indipendente.

Per essere accettata, l’offerta deve ottenere il via libera di 15 club. Il giornale, riprendendo la dichiarazione di un dirigente sportivo italiano non nominato, parla di club “nervosi” all’idea di vendere una quota, nel timore che un eventuale socio possa intervenire nella gestione. A complicare la situazione, anche il fatto che diverse società sono allettate dall’idea di creare una società alternativa. Il rifermento, anche se non menzionato, sembra essere alla proposta fatta dal presidente del Napoli Aurelio de Laurentis, di una media company gestita in autonomia dalla Lega, con un partner industriale per la realizzazione del canale.
Secondo il quotidiano, le offerte sono una “rara opportunità” per entrare in uno dei campionati più importanti al mondo, con la convinzione che i prezzi per i diritti tv continueranno a crescere.
Al momento, ha ricordato ancora Ft, le finanze dei club italiani sono più precarie rispetto a quelle dei rivali europei. Secondo le stime di Kpmg, le squadre di Serie A hanno registrato una perdita collettiva di 318,3 milioni di euro nella stagione 2018-19, contro i 230,8 milioni di euro in attivo della Liga.