Facebook ha stretto una partnership con un gruppo ricercatori esterni per esaminare il suo impatto nelle prossime elezioni presidenziali statunitensi. Lo ha annunciato il social network, precisando che l’esito della ricerca – che coinvolge anche Instagram – sarà pubblicato a metà del 2021.
Nello specifico, un gruppo di 17 ricercatori – esperti di elezioni, democrazia e social media – guidati da docenti dell’Università di New York e dell’Università del Texas studieranno in che modo gli utenti di Facebook e Instagram si rapportano sui social media con il tema delle prossime elezioni presidenziali di novembre.
Secondo il social network, che ha specificato di non aver selezionato i ricercatori e di aver preso misure affinché “possano operare in modo indipendente”, saranno circa 200-400mila gli utenti americani che accetteranno di partecipare allo studio. Nel dettaglio la società registrerà ciò che i volontari fanno e vedono su Facebook e Instagram per poi fornire i dati sul comportamento ai ricercatori. Tali informazioni saranno integrate con sondaggi indipendenti ed esperimenti, compresa l’alterazione degli annunci pubblicitari sottoposti agli utenti nel feed di notizie.

(Foto Ansa – EPA/MICHAEL REYNOLDS)
“Come azienda, abbiamo esaminato attentamente cosa è andato storto con l’interferenza russa nel 2016 e abbiamo apportato alcuni grandi cambiamenti”, ammette Facebook in un nota, in riferimento alle scorse Presidenziali e alle interferenze operate da troll di San Pietroburgo. “Ora il numero di persone che lavorano su questioni di sicurezza è triplicato, sono oltre 35mila in totale, e lavoriamo a stretto contatto con il governo e le forze dell’ordine”. “Dal 2017, ricorda ancora il social, Facebook ha contribuito a combattere le interferenze in oltre 200 elezioni e ha ridotto le fake news sulla sua piattaforma di oltre il 50%, secondo studi indipendenti”.
La nuova partnership fa parte di Social Science One, l’iniziativa di Facebook per creare un sistema di condivisione dati sicuro per la privacy con gli accademici. Nato due anni fa, il progetto ha portato alla pubblicazione di alcune ricerche, ma è stato poi ostacolato da controversie relative alle leggi sulla privacy multinazionali e alle limitazioni che Facebook ha imposto sullo studio dei dati.