Calcio, il governo cinese mette un freno ai colpi di mercato dell’Inter. Vietato spendere milioni di euro in attività non strategiche

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Il club nerazzurro è stato bloccato dalle norme stabilite dal governo cinese che invita tutti gli imprenditori a non investire in attività non strategiche per il bene dell’economia nazionale. Ciò significa, spiega DJ,  che se l’Inter non vende calciatori, non potrà concludere grandi colpi di mercato. L’unica strada sarà, quindi, comperare calciatori in prevalenza a costo zero, come Vidal.

I dirigenti nerazzurri dopo aver acquistato Hakimi e riscattato Sensi si sono fermati non per mancanza di idee o perchè ritengono ultimata la rosa, ma proprio a causa del blocco imposto dal governo cinese, che, come detto precedentemente, ha stabilito che gli imprenditori cinesi non devono fare investimenti eccessivi in aree non strategiche per l’interesse e l’economia del paese, soprattutto in questo periodo particolare post-lockdown.

Questa direttiva del governo cinese che impedisce agli imprenditori di non investire decine di milioni di euro in attività non considerate strategiche, tra le tante attività colpite comprende anche il calcio. E questa notizia ovviamente condiziona il mercato dell’Inter, che è di proprietà del gruppo Suning.

Il mercato sarà al risparmio e prima di comprare bisogna vendere. E con il mercato bloccato i nerazzurri hanno perso Tonali, preso dal Milan, e perderanno probabilmente anche Kumbulla, nel mirino della Lazio.

Allo stop degli investimenti si aggiungono anche i mancati incassi dal botteghino: Marotta e Ausilio lo scorso anno hanno speso tantissimo, 145 mln, ma fortunatamente, incassandone tanti, circa 115 mln. Dunque perdite ridotte al minimo, che sono state poi azzerate o quasi dai risultati conseguiti, il secondo posto in campionato e la finaleraggiunta di Europa League.

Comunque l’Inter ha già una rosa molto competitiva e ciò in cui dovrà essere brava sarà lavorare solo in uscita, non mettendo però sul mercato i suoi gioielli. Fino ad ora, il club ha speso 65 mln tra l’acquisto di Hakimi e il riscatto di Sensi, ma prima di valutare un altro acquisto o un colpo a parametro zero, i dirigenti nerazzurri dovranno cedere dei giocatori a titolo definitivo, come Nainggolan e Joao Mario.

Sicuramente, questo blocco imposto dal governo cinese al mercato dell’Inter penalizza la società e rende ancora più difficile il lavoro di Marotta e Ausilio che dovranno giocare di strategia e astuzia per concludere colpi a zero o a un prezzo al ribasso, ma come sappiamo, il calciomercato 20/21 è il calciomercato delle plusvalenze, dei prestiti e dei colpi a zero, con le società che, se possono, vogliono risparmiare e guardare ai giovani. Perciò, all’Inter non va poi così male.