Non solo Facebook. In vista delle presidenziali americane, Twitter e Google hanno comunicato che adotteranno delle misure aggiuntive per contrastare la disinformazione, e arginare il rischio di fake news e post fuorvianti relativi al voto di novembre che correranno in rete.
Nel dettaglio, Twitter intende etichettare o rimuovere in modo più aggressivo i contenuti a sfondo politico con informazioni controverse o fuorvianti sulle elezioni, potenziando le iniziative già intrapprese in questa direzione nelle scorse settimane. La nuova misura potrebbe riguardare anche i tweet che inneggiano a una vittoria prima della conferma ufficiale dei risultati, tweet che condividono informazioni non verificate su manipolazioni o altre questioni che potrebbero minare la fiducia, o ancora tweet che contengono informazioni false o fuorvianti che causano confusione su leggi, regolamenti, funzionari o istituzioni correlati alle elezioni.
Adottando la nuova linea, i post segnalati segnalati avranno una visibilità ridotta nella piattaforma, ma, nonostante questo, i follower degli account coinvolti potranno comunque ancora visualizzare o ricondividere i contenuti.

“Non consentiremo che si abusi del nostro servizio durante processi civici, in particolare le elezioni”, si legge in un post in cui la società annuncia i cambiamenti. “Qualunque tentativo in tal senso – sia nazionale che straniero – sarà accolto con una rigida applicazione delle nostre regole, che saranno applicate in modo equo e nel rispetto della legge”.
Per quanto riguarda Google, nel modificare i suggerimenti di ricerca per completamento automatico, che servono a prevedere ciò che gli utenti stanno ricercando attraverso il motore di ricerca, la società rimuoverà quei riferimenti “che potrebbero essere interpretati come affermazioni a favore o a scapito di qualunque candidato o partito politico”. Oltre a questo, Big G intende rimuovere i suggerimenti di ricerca con affermazioni relative ai metodi e ai requisiti del voto, che potranno comunque essere ricercate dagli utenti in modo autonomo.
David Graff, direttore senior del ramo politiche globali e standard di Google, ha riferito poi che il motore di ricerca cancellerà qualunque informazione elettorale inesatta dai risultati di ricerca non rilevati dai sistemi automatizzati del motore.
Lo scorso anno, il Wall Street Journal aveva riportato l’esito di un’indagine interna condotta da Google nel 2016, che mostrava che tra lo 0,1% e lo 0,25% delle query di ricerca di Google restituivano informazioni errate di qualche tipo. Considerato l’enorme volume delle ricerche su Google, il dato rimanda a quasi 2 miliardi di ricerche all’anno con potenziali inesattezze.