L’offerta per Borsa Italiana di Euronext, Cdp Equity, Intesa Sanpaolo batte la concorrenza degli svizzeri di Six e di Deutsche Boerse e ottiene l’esclusiva dal London Stock Exchange che ha messo in vendita Piazza Affari per anticipare i rilievi dell’Antitrust europea, attesi entro il 16 dicembre, e mandare in porto l’acquisto da 27 miliardi di dollari di Refinitiv.
“Un’operazione strategica che dà all’Italia un ruolo di leader nei mercati di capitali europei”, l’ha definita l’amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo, parlando di “un primo importante passo per investire in una infrastruttura strategica per lo sviluppo delle imprese italiane, in particolare delle Pmi, e, nel contempo, per diventare principale azionista di un network di altre 6 borse europee”.
D’accordo il ceo di Intesa, Carlo Messina, secondo cui “il progetto di Euronext potrà rappresentare un elemento di rafforzamento dell’infrastruttura finanziaria europea. La proposta si pone come un passo concreto verso la European Capital Marktes Union”.

L’operazione riporta la società da Londra all’interno dei confini dell’Ue ma è di fatto, con la presenza di Cdp e di Intesa Sanpaolo, una vittoria per l’Italia tutta. “E’ un’operazione naturale perché si inserisce in un modello federale che esiste e funziona da 20 anni”, ha detto all’Ansa il ceo di Euronext, Stephane Boujnah che esclude che il gruppo possa, anche dopo l’acquisizione di Milano, finire a sua volta preda di altre società più grandi. Ma sopratutto nega che la politica abbia avuto un ruolo attivo nella scelta. “No, penso che l’offerta che presentiamo – afferma – sia competitiva, anche per il contributo che dà all’Italia”.
Nel concreto la proposta, che secondo alcune indiscrezioni alla fine non sarebbe risultata l’offerta più bassa, è disegnata per fare in modo che Borsa Italiana mantenga le funzioni, la struttura e le relazioni attuali all’interno dell’ecosistema italiano, conservando la propria identità italiana e i suoi punti di forza. Il ceo italiano di Borsa Italiana entrerebbe a far parte del managing board di Euronext. Mentre il ceo di Mts, la piattaforma sui titoli di stato, si unirebbe al managing board esteso, insieme agli altri leader delle grandi business unit e delle principali funzioni centrali di Euronext, assumendo responsabilità dell’attività di fixed income trading per l’intero gruppo. Inoltre l’Italia, attraverso Borsa Italiana, diventerebbe il principale contributore in termini di ricavi del gruppo post aggregazione. Le attività chiave e le funzioni centrali avrebbero sede a Milano e Roma. In qualità di nuovo paese rilevante all’interno del modello federale di Euronext, l’Italia sarebbe presente con propri rappresentanti italiani a livello della governance di gruppo di Euronext, fra gli azionisti di riferimento, nel supervisory board, nel managing board e nel Collegio dei Regolatori che vigila sulle attività del gruppo.
Qualora le trattative dovessero portare al completamento dell’operazione, e nel quadro della partnership siglata l’11 settembre scorso, Cdp Equity e Intesa Sanpaolo entrerebbero a far parte dell’attuale gruppo di azionisti di riferimento a lungo termine di Euronext. Un passaggio che è previsto avvenga attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato, con l’acquisizione da parte di Cdp Equity di una partecipazione in linea con quelle detenute dai principali azionisti di riferimento di Euronext. Ovvero nell’ordine dell’8% come quella in mano alla francese Caisse des Depots et Consignations.
Cdp avrà inoltre un rappresentante nel supervisory board mentre un secondo candidato italiano verrebbe proposto come membro indipendente e diventerebbe il presidente del gruppo post aggregazione.
L’offerta prevede inoltre che la Consob sia invitata a far parte Collegio dei Regolatori di Euronext. Infine l’attività di vigilanza diretta di Borsa Italiana rimarrebbe invariata, consentendo a Consob e Banca d’Italia di continuare a regolarne direttamente le attività.