I media nel servizio pubblico “tendono ad essere lenti, perché siamo molto strutturati. Dobbiamo imparare a diventare dinamici, a reagire in modo molto veloce a quello che succede nel mercato e al sentimento che cambia nel Paese. Se ci riusciremo, rimarremo e saremo apprezzati”.
Lo dice il presidente della Rai Marcello Foa intervenendo al Prix Italia al panel ‘L’aumento dell’audience e in particolare di un pubblico giovane: come trattenerli’.
Per Foa uno strumento come RaiPlay è fondamentale per guardare alle nuove sfide del settore. “RaiPlay ci consente di raggiungere anche il pubblico più giovane. Non c’è abbonamento e l’offerta è molto ampia”, ha detto, ribadendo di fatto il ruolo sempre più centrale che molti attribuiscono alla piattaforma del servizio pubblico.

Nei canali generalisti “tutto è orientato al confronto con l’audience, e c’è di conseguenza poca volontà di rischiare. Le piattaforme digitali invece non fanno questa gara, non ci sono confronti quotidiani di numeri”. Su RaiPlay “si possono aprire le porte ai nuovi talenti e a iniziative e programmi nuovi. Si può diventare attraenti moltiplicando l’offerta; è un’opportunità unica per raggiungere il pubblico più giovane” e fare della piattaforma così “uno strumento innovativo”.
Una strada da percorrere anche tenendo in primo piano l’informazione locale, del territorio, “da raccontare anche con forme nuove e intelligenti. Se ci riusciremo, potremmo avere un futuro radioso, non correremo il rischio ci dicano che non serviamo più”, ha rilevato Foa.
Al termine del panel, Foa ha affrontato con i giornalisti anche il tema della riforma della Rai, tornato di attualità politica dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi del presidente della Camera, Roberto Fico, e del sottosegretario all’editoria, Andrea Martella.
“Non spetta a me indicare alla politica quali debbano essere le soluzioni per la riforma della governance della Rai, però un punto su cui ho sempre insistito sin dall’inizio è che il servizio pubblico, per continuare ad essere apprezzato dagli spettatori, sia messo nelle condizioni di operare con professionalità e oggettività”, ha detto. “Se la politica troverà la formula giusta perché questo accada, il servizio pubblico avrà un grande futuro, sennò saremmo ostacolati nel nostro modo di servire la comunità”.
“Il confronto con i nostri partner europei, ha aggiunto, ci dimostra che anche quelli non sono immuni dal ‘contagio’ della politica, ha aggiunto. Ma il modo migliore di agire è che una volta fatte certe scelte, i management delle singole aziende pubbliche possano operare con professionalità, dinamismo e merito. Non posso che auspicare che questo inizio di dibattito, come mi sembra di percepire, anche dalle parole del presidente della Camera Fico, porti a questo. Se accadrà, la Rai avrà un grande futuro”, ha concluso.