Sport invernali, Fisi festeggia un secolo di successi insieme ad Audi

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Cent’anni, un secolo intero, un’eternità. La Fisi, la federazione italiana degli sport invernali, che con 107 medaglie olimpiche è la seconda federazione nazionale più medagliata della storia dopo quella della scherma con 125, da oggi è entrata nella stagione del Centenario. Sono più di 500 le medaglie vinte a livello mondiale nelle 15 discipline gestite dalla Fisi che, nel 1920, venne subito riconosciuta dal Coni. Quattro anni dopo ai Giochi di Grenoble arriva la conquista della prima medaglia: l’oro nello skeleton di Nino Bibbia.
Audi da 13 anni ha scelto il mondo dello sci e della montagna come scenari ideali per promuovere le prestazioni della Gamma Quattro e delle altre sue vetture e per testimoniare il valore della mobilità sostenibile. Tra le località di montagna dove Audi è diventato un elemento distintivo dell’offerta ricettiva e di accoglienza c’è Cortina dove l’accordo con il comune vede l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici, arredi urbani e centri di ritrovo sulle piste.
 

Tutti i campioni della nazionale di sci italiano all’Hangar Bicocca per festeggiare i 100 anni della FISI e la consegna delle chiavi delle Audi che la casa automobilistica tedesca da in uso ai nostri campioni di sci alpino.

Quello di quest’anno, festeggiato insieme al partner Audi, è un compleanno speciale per la Fisi dato anche il momento storico con la pandemia di coronavirus a cancellare eventi e a rivoluzionare la preparazione degli atleti. La prima passerella è stata ‘Fisi 100 Celebration’ andata in scena oggi a Milano. All’Hangar Bicocca sono arrivati sei big dello sport invernale azzurro, dalle detentrici delle Coppe del mondo Federica Brignone (sci alpino) e Dorothea Wierer (biathlon) ai jet dello sci alpino, Sofia Goggia (oro olimpico in carica di discesa) e Dominik Paris (il ‘rocker’ delle nevi) passando per Michela Moioli, la numero uno del mondo tra i curvoni dello snowboardcross, e Federico Pellegrino, l’uomo dello sci nordico.
Dominik Paris discesista, il terzo sciatore italiano più vincente di sempre

A battezzare l’evento Marco Tronchetti Provera, ad di Pirelli, ma anche Alessandro Benetton, presidente degli attesi Mondiali di sci alpino di Cortina d’Ampezzo 2021. La stagione, che scatterà il prossimo fine settimana, sarà all’insegna degli interrogativi legati proprio alla pandemia che limita gli spostamenti e le possibilità di viaggio. ‘Bolle’ per sciatori ma anche per staff, addetti ai lavori e organizzatori delle singole tappe di Coppa del mondo, circuito che quest’anno ha visto la cancellazione in blocco della trasferta in Nord America.
Massimo Farao’, direttore marketing Audi Italia, consegna il trofeo per i 100 anni della FISI al presidente della Federazione Flavio Roda

Per il momento è esclusa la presenza degli spettatori sia lungo i tracciati di biathlon e fondo e nei parterre delle gare di sci. L’allarme lanciato da Massimo Galli, direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale ‘Sacco’ di Milano, proprio davanti ai campioni, è quello legato all’attività sciistica. “In questo momento sono preoccupato per l’utilizzo degli impianti sciistici a livello popolare per l’inverno prossimo: se non cambierà l’andazzo, si rischia grosso”, ha detto l’infettivologo.
Federica Brignone la Regina della Coppa del mondo

“Senza pubblico sarà noioso, diciamo anche un po’ triste perché noi siamo un po’ viziati avendo sempre tantissimi tifosi ma l’importante sarà restare concentrata – dice Dorothea Wierer, miss biathlon che nel 2019 e 2020 ha vinto la Coppa generale –. In gara non ci accorgeremo tanto ma quando saliremo sul podio le emozioni senza la presenza di tifosi sarà diversa. Il morale è comunque buono perché a livello di preparazione abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare. Hanno raggruppato le tappe, ci sposteremo il meno possibile per evitare i viaggi e questo è sicuramente un fatto positivo”. Parlando del lockdown la Wierer ha aggiunto, “è servito per calmarci un po’, per staccare la spina, per riflettere”. Più di un pensiero alla sua Bergamo e ai suoi concittadini l’ha rivolto Sofia Goggia, l’oro olimpico di discesa a PyeongChang 2018. “A Bergamo abbiamo trascorso mesi difficili, si sentivano solo le ambulanze passare, il popolo bergamasco ha sofferto con dignità e in silenzio e con la stessa dignità è ripartito: per me un grande onore essere bergamasca – dice Goggia, tifosa dell’Atalanta -. Per questo ho fatto mettere sul casco il profilo di Bergamo Alta per ricordare la mia città”.
Michela Maioli campionessa olimpica di snowboard