Equal Pay Day: al via la campagna #StessaPaga contro la disparità salariale

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Il 4 novembre cade l’Equal Pay Day, il giorno che, simbolicamente segna, in Europa, il momento dell’anno in cui le donne smettono simbolicamente di guadagnare in confronto ai loro colleghi uomini a parità di qualifiche e mansioni.
Per l’occasione Prime Donne, la scuola di politica al femminile di +Europa, ha lanciato sui social la campagna #StessaPaga, con cui intende denunciare apertamente la discriminazione salariale, informare sugli impatti a livello economico, chiedere misure per la trasparenza di remunerazioni e contratti, invitando nel contempo le donne e gli uomini a segnalare situazioni di disparità.
“La differenza media tra salari maschili e femminili nell’Unione europea è del 16%, il che corrisponde, per le donne, a circa due mesi di lavoro non retribuito” ha dichiarato Costanza Hermanin, ricercatrice allo European University Institute e fondatrice della scuola. E l’emergenza Covid non ha fatto altro che moltiplicare la disparità. “In pochi mesi la disoccupazione femminile risulta più che triplicata rispetto a quella degli uomini”, ha aggiunto.

Le disparità non è solo un problema di giustizia sociale, ma anche un ostacolo per la crescita economica dell’intera comunità. Secondo uno studio della Banca d’Italia, infatti, il PIL italiano potrebbe crescere di oltre mezzo punto l’anno solo grazie alla parità salariale e di 7 punti se venisse dimezzato anche il divario di genere nel tasso d’impiego.
“È tempo di adottare misure concrete per la trasparenza dei salari, che includano sanzioni per chi non rispetterà criteri di parità. La Commissione europea annuncerà una proposta di direttiva in dicembre e in Italia esiste la proposta di legge di iniziativa della deputata Chiara Gribaudo che è opportuno venga calendarizzata in Parlamento. Perché dalla parità guadagnano tutti, non solo le donne”, ha concluso.