Nasce Lobby4Change, associazione dedicata alla promozione della legge sui "portatori di interesse"

Condividi

“Negli ultimi 45 anni sono state depositate in Parlamento 76 proposte di legge per la regolamentazione del lobbing, l’attività dei portatori di interesse.

Onorevole Silvia Fregolent (Italia Viva), Federico Anghelè, Direttore The good lobby (in mezzo), Onorevole Francesco Silvestri (M5S)

Dopo 76 tentativi, ci auguriamo che questa possa essere la volta buona, le condizioni politiche e di consenso diffuso per un via libera ci sono tutte”. Lo ha detto il deputato M5S Francesco Silvestri, primo firmatario di una delle 3 proposte di legge (insieme a quelle a prima firma Fregolent e Madia) per la regolamentazione dell’attività dei portatori di interesse. L’occasione è stata la presentazione a Montecitorio della neonata associazione Lobby4Change, che riunisce – per ora – 14 organizzazioni della società civile (Altroconsumo, Antigone, Calciosociale, Cittadinanza Attiva, Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili, Cittadini per l’aria, CIWF Italia, Equo Garantito, Fondazione Etica, ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente, LIPU, Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, Slow Food Italia, The Good Lobby), con l’obiettivo di promuovere l’esame e la rapida approvazione di una legge che regolamenti a livello nazionale l’attività dei portatori di interesse e per diventare interlocutore nei processi decisionali dell’autorità pubblica. “Il lobbing è uno strumento fondamentale di democrazia, perchè consente ai cittadini di partecipare alle decisioni pubbliche, avvicinandoli alla politica – ha sottolineato Federico Anghelé direttore di The Good Lobby, associazione promotrice della coalizione – e d’altro canto è uno strumento prezioso per gli amministratori pubblici di conoscenza delle istanze civili e per aiutarli a compiere scelte più consapevoli dell’interesse comune. Ma per questo serve che sia esercitata in piena chiarezza, trasparenza e accessibilità, che la legge regolamenta. Solo in questo modo si può dare piena legittimazione alla decisione pubblica”.
Federico Anghelè, Direttore The good lobby (in mezzo), Onorevole Francesco Silvestri (M5S)

“Questo è un momento particolarmente favorevole e allo stesso tempo cruciale per l’approvazione di una legge sui portatori di interesse” concorda Silvia Fragolent, deputata di Italia Viva, che lancia un appello anche alle forze di opposizione per convergere su un testo condiviso. “Oggi, rispetto al passato, con la cancellazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti, il tema è cambiato. C’è un’esigenza più alta di normare il contatto tra politica e portatori di interessi. Una norma condivisa sul settore serve al Paese e alla società. I portatori di interesse inoltre avvicinano i cittadini ai gruppi dirigenti del Paese, riducendo notevolmente anche la distanza della gente dalla politica”.
“Riteniamo questo momento fondamentale per la trasparenza e la partecipazione – rimarca Ivo Tarantino di Altroconsumo -. Due parole d’ordine che per i nostri associati sono ancora più significative. I consumatori non sono più l’anello debole dell’economia, ma gli attori principali della crescita. Eppure ancora oggi ai tavoli dove si ragiona e si decide di iniziative e di strategie economiche, i consumatori continuano ad essere gli unici assenti. Una chiara regolamentazione dell’attività dei portatori di interesse infine è di supporto e tutela anche per i soggetti più forti, tutelandoli dagli scandali”.
“Mi auguro che legge possa approdare ed essere approvata il prossimo gennaio in aula alla Camera, per proseguire con un iter veloce anche al Senato – rilancia Silvestri -. Questo è il momento più utile”. Il riferimento è all’arrivo del Recovery Fund, la più grossa iniezione di fondi pubblici nel sistema economico italiano dai tempi della Seconda guerra mondiale, con oltre 200 miliardi di euro per il nostro Paese. Senza una legge sul lobbying capace di garantire effettiva trasparenza e partecipazione della società civile, mette in guardia Lobby4Change, “c’è il rischio che la politica finisca per favorire solamente chi è più avvantaggiato nei rapporti con il potere e tutti quei soggetti più pronti ad accogliere gli investimenti pubblici, escludendo dal piano di recupero per il Paese le categorie maggiormente colpite e i portatori di interessi generali che hanno più limitata capacità di farsi ascoltare”.
“L’obiettivo – conclude Silvestri – non è una ‘perfetta’ legge sul lobbing, ma una ‘buona’ norma di regolamentazione. Che superi l’attuale situazione a macchia di leopardo, dove ciascuna istituzione interpreta a modo suo l’idea di trasparenza. Una legge che riguardi tutti i decisori pubblici. Non solo il Parlamento, dunque, ma anche governo, regioni, comuni con più di 100 mila abitanti e gli uffici di diretta collaborazione dei ministri. Gli aggiustamenti possiamo e dobbiamo farli in seguito, dopo l’impatto con la realtà”. Dal canto suo il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, invitato alla presentazione in virtù delle iniziative di trasparenza nei rapporti con i lobbisti avviate al suo arrivo al dicastero di cui è guida, ha voluto assicurare il suo pieno sostegno per una rapida approvazione della legge. “Sarei stato molto aiutato se avessi avuto a disposizione una norma a livello nazionale – ha confessato -. Per questo, nei limiti di un ministro che non siede in Parlamento, mi faccio parte diligente e mi impegno con tutta la mia moral suasion a seguire il percorso di queste 3 norme”.