Il rilancio del settore, le edicole e il nodo fake news. Sono questi i temi di cui ha parlato il presidente Fieg, Andrea Riffeser Monti, ospite su Rtl 102,5 durante ‘La scossa’, la rubrica curata da Francesco Delzio.
“I giornali sono lo strumento perchè le istituzioni e i cittadini possano dialogare. Noi siamo una cerniera, siamo quelli che uniscono perchè si possa dialogare e verificare. Se il giornalismo nn riesce più a creare questo dialogo, non c’è più la sicurezza della verità”, ha spiegato Riffeser, senza risparmiare qualche stoccata al governo, e al suo atteggiamento non sempre accomodante verso i cronisti.
“Con la pandemia siamo arrivati a perdite di oltre 500 milioni tra pubblicità e le vendite, mentre l’online è cresciuto molto, anche del 60-70%, anche se questo non si genera in pubblicità”, ha spiegato ancora, per poi segnalare alcune delle richieste di intervento fatte alla politica. “Chiediamo sostegni come negli altri paesi europei, che entrino nuove generazioni, con un incentivo per l’uscita delle persone che possono andare in pensione”.
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Sul futuro delle edicole, Riffeser ha detto: “Abbiamo dei progetti, anche grazie al recovery fund di rifare tutti i manufatti: servono edicole digitali che si presentino al passo con i tempi”. Ma “serve trovare formule per le consegne a domicilio, per arrivare alla gente a casa”, ha aggiunto, citando il caso di Giappone e Finlandia dove “le copie cartacee non sono crollate tanto come in altri paesi come Francia, Germania e Italia”. “C’è un transizione in corso, ma la carta ha ancora una funzione importantissima”.
Infine il tema delle fake news. “Come Fieg rappresentiamo 300 testate e 7000 anni di storia. E’ un dovere morale presentare articoli che non siano fakenews. Ma in rete ne circolano molte e a volte sfuggono. Chiediamo sempre di verificare le notizie, prima di fare un falso scoop e creare danni alla persona coinvolta”, ha concluso.