Un contributo “minimo garantito” alla Fnsi di 600mila euro. E’ quanto era previsto dal Cda di Casagit che avrebbe dovuto ratificarlo nella seduta del 16 dicembre: un contributo diverso da quello versato direttamente alle associazioni regionali di stampa per il lavoro delle consulte (1 milione e 200mila euro circa), secondo una convenzione tra Casagit e Fnsi.
La cifra, si legge sul sito Senza Bavaglio, è sempre apparsa troppo alta alla minoranza, che da tempo chiede di poter utilizzare cifre maggiori per le prestazioni. Ma la stessa cifra dovrà essere rimodulata: questo grazie a una mozione presentata da 33 delegati (l’assemblea è formata da 80 giornalisti) e approvata con 39 voti contro 37 nonostante che la maggeranza dell’assemblea si riconosca nelle componenti che governano la Fnsi.
Il dibattito, racconta ancora il sito, è stato molto acceso e gli interventi dei delegati pro-Fnsi non nascondevano toni di irritazione. Questo il testo della mozione: “L’Assemblea, ascoltata l’informativa sul contributo a Fnsi, rilevato come da anni tutti debbono affrontare e accettare sacrifici economici talvolta molto pesanti, fermo restando il contributo alle Associazioni Regionali di Stampa impegna la Presidenza della Casagit a procedere ad una ulteriore trattativa con la Fnsi al fine di concordare con la stessa un importo del contributo alla stessa coerente con la attuale situazione dei giornalisti e comunque contenuto nei due/terzi dell’importo attuale, fissando inoltre la scadenza temporale in dodici mesi, in modo da consentire l’eventuale adeguamento annuale”.