Google: causa da 10 stati americani per condotta anticoncorrenziale nella pubblicità online. Collaborando anche con Fb, per limitare i rivali

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Dieci stati americani, guidati dal Texas, fanno causa a Google per comportamento anticoncorrenziale. La mossa segue l’azione antitrust del Dipartimento di Giustizia, che ha puntato l’attenzione sulle sue pratiche di ricerca. Nel mirino c’è la pubblicità, dalla quale Google dipende e dalla quale nell’ultimo trimestre avrebbe ricavato 37,1 miliardi di dollari.
L’accusa al colosso della Silicon Valley è di abusare del suo monopolio nella tecnologia per la raccolta pubblicitaria online. Non solo, secondo gli stati Big G avrebbe lavorato con Facebook per tagliare fuori i rivali dal settore.

Sundar Pichai, ceo di Google (Foto Ansa – EPA/RAJAT GUPTA)

Al momento nessun commento da Big G, ma in passato ha più volte respinto accuse analoghe, spiegando di operare in un contesto molto competitivo e di offrire servizi di cui beneficiano i consumatori e le aziende. Spiegazioni che però nel tempo non hanno convinto tutti.
“Il Golia di internet ha usato il suo potere per manipolare il mercato, distruggere la concorrenza e danneggiare voi, i consumatori”, ha chiosato via Twitter Ken Paxtron, procuratore generale del Texas. “Google ha ripetutamente usato il suo potere di monopolio per controllare i prezzi” in violazione della legge, ha denunciato Paxton, mettendo in evidenza che Mountain View ha “eliminato la concorrenza e si è incoronata regina della pubblicità online”.


I nove stati che affiancano il Texas nell’azione legale sono l’Arkansas, l’Indiana, il Kentucky, il Missouri, il Mississippi, il South Dakota, il North Dakota, lo Utah e l’Idaho.
“Ci difenderemo con determinazione in tribunale dalle accuse infondate mosse dal Procuratore Generale Paxton, che ha proceduto ignorando i fatti”, così ha commentato un portavoce di Google. “Abbiamo investito in servizi di ‘ad tech’ all’avanguardia che aiutano le aziende e creano benefici per i consumatori – continua – I prezzi degli annunci digitali sono diminuiti nell’ultimo decennio e con loro anche le tariffe ad tech stanno calando, sono inferiori alla media nel settore. Sono i tratti distintivi di un settore altamente competitivo”.