Il Corriere della Sera supera la Repubblica. È questa la prima novità che balza agli occhi scorrendo i dati di ottobre di Audiweb Database, su cui si basa la nostra top 100 dei siti di informazione e dei brand editoriali italiani. Nella classifica di Audiweb Week, basata come dice il nome sui dati settimanali, il Corriere si è piazzato al primo posto diverse volte. Invece nel giorno medio il quotidiano diretto da Luciano Fontana finora era riuscito a superare il diretto concorrente solo una volta, lo scorso aprile e di stretta misura: solo 11mila visitatori in più. Ora il distacco è un po’ maggiore: 4 milioni 56mila contro 3 milioni 846mila, vale a dire 210mila visitatori in più. La situazione si è ribaltata rispetto a un anno fa, quando la Repubblica superava il Corriere di quasi 500mila utenti unici. I dati nel giorno medio, – ricordiamo – denotano la fedeltà dei lettori, mentre i dati settimanali (e ancor più quelli mensili) tengono conto anche dei visitatori occasionali. I numeri di ottobre di Audiweb Database ci dicono insomma che i lettori del Corriere stanno diventando più fedeli, mentre tra quelli di Repubblica c’è un po’ di disaffezione, legata forse ai notevoli cambiamenti che hanno investito il giornale negli ultimi mesi. Ma se consideriamo le pagine viste, Repubblica resta ancora in testa (18,5 milioni contro 12,6 milioni) e lo stesso vale per il tempo speso (5 minuti e 34 secondi contro 3 minuti e 28).
Audiweb ottobre 2020 PrimaonlineIN CASO DI RIPRESA SI PREGA DI CITARE E LINKARE PRIMAONLINE.IT
Nessuna novità nelle cinque posizioni successive: TgCom24 è terzo con 2,9 milioni di utenti unici, seguito nell’ordine dal Messaggero, La Gazzetta dello Sport, Il Fatto Quotidiano e Fanpage. All’ottavo posto si piazza La Stampa, in crescita del 31,8% rispetto a settembre. Cresce molto anche l’Ansa (+29,6%), passando così dal 13esimo al nono posto. Chiude la top ten Giallo Zafferano, come nel mese precedente.
In ottobre le rilevazioni di Audiweb – che ha aggiornato anche la sua ricerca di base – indicano in generale un maggior uso di Internet da parte della popolazione e in particolare una crescita di interesse per le news online. Una conseguenza di eventi eclatanti come la seconda ondata della pandemia, con il ritorno dell’obbligo delle mascherine all’aperto, la chiusura delle scuole in alcune regioni, il divieto delle attività sportive non agonistiche, la chiusura dei cinema e dei teatri, eccetera. Ad attirare l’attenzione sono anche fatti di altro genere, come l’ondata di maltempo che ha investito il Nord e, per quanto riguarda l’intrattenimento, la ripresa a pieno ritmo dei palinsesti televisivi. Tutto ciò si è tradotto in un aumento dell’audience, in particolare per i siti di informazione.
Sui cento brand della nostra classifica 58 sono in crescita, 2 stazionari e 40 in calo. Tra i quotidiani, oltre alla Stampa, sono aumentati molto Il Messaggero (+24%,3), Il Sole 24 Ore (+21,5%), il Corriere della Sera (+20%), Il Fatto Quotidiano (+19,3%). L’agenzi Agi ha visto crescere i suoi utenti unici del 46,2%. Tra i giornali nativi digitali spiccano Il Post (+40,2%), Fanpage (+33,9%) e diverse testate del network di Web365, come CheNews.it (+20,4%), Meteoweek (+38,9%), iNews24.it (+39,6%) e YesLife Magazine (+84,9%).
La ripresa dell’anno scolastico, in presenza o a distanza, ha dato una spinta ai siti sulla scuola e la didattica online, come WeSchool (+96,8%) e Skuola.net (+59,9%) e a quelli sulla cultura, come Treccani.it (+52,2%). Buoni risultati hanno fatto in genere i siti sulla cucina, mentre tra i femminili alcuni hanno visto aumentare la propria audience, altri invece sono in calo. Andamento contrastante anche per i brand sportivi: solo alcuni sono in zona positiva.
Per interpretare correttamente le variazioni da un mese all’altro bisogna tener conto dei cambiamenti di perimetro dei brand, il fatto cioè che si rilevino pagine o video che in precedenza non erano misurati. È il caso delle riviste di Hearst Magazines Italia – Elle, Elle Decor, Esquire, Cosmopolitan, Harpers Bazaar – che hanno introdotto nelle loro pagine web i tag per misurare le Amp, le Accelerated mobile pages di Google. Lo stesso ha fatto La Gazzetta dello Sport nella sezione Gazzetta Tv, e Virgilio nelle sue pagine di informazione locale.
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