Continuano le accuse antitrust contro Google per presunta condotta anticoncorrenziale. Ora, il sito per la condivisione di video Rumble ha citato in causa il colosso del tech per presunto abuso di potere nei suoi motori di ricerca e nel sistema operativo integrato nei dispositivi mobili per dare slancio al suo servizio YouTube a scapito dei competitor.
Come sottolinea l’Ansa, Rumble, la rivale di YouTube con sede a Toronto che è diventata molto popolare tra i sostenitori della destra, ha intentato ieri la causa antitrust presso un tribunale federale in California sostenendo che Google stia “manipolando ingiustamente i suoi algoritmi di ricerca” per posizionare YouTube al di sopra di Rumble nei suoi risultati di ricerca. Rumble ha affermato che il comportamento di Google le è costato un numero significativo di visitatori ed entrate pubblicitarie.
Secondo la causa, inoltre, Google preinstalla l’app di YouTube sui dispositivi mobili con sistema operativo Android, precludendo a Rumble la possibilità di accedere a una parte degli utenti.

“Google, attraverso il suo motore di ricerca, è riuscita a deviare ingiustamente un enorme traffico su YouTube, privando Rumble del traffico aggiuntivo, degli utenti, dei download, della brand awareness e delle entrate che avrebbe altrimenti incassato”, afferma la causa.
“Ci difenderemo da queste affermazioni infondate”, ha risposto una portavoce di Google.