GEDI News Network ridisegna direzioni e competenze in tutte le testate quotidiane del Nordest con due decisioni strategicamente importanti.
La prima riguarda la direzione sotto un’unica direzione del Piccolo di Trieste, Gorizia e Monfalcone, e del Messaggero Veneto che d’ora in avanti faranno capo a un unico direttore, Omar Monestier in sella a Udine in due round dal 2012.

Lascia la direzione del Piccolo Enrico Grazioli, veterano del sistema dei quotidiani locali, che va alla direzione della Gazzetta di Mantova, il cui direttore Paolo Boldrini va a casa. A Trieste arriva come condirettore Roberta Giani, ex direttore della Gazzetta di Modena, triestina con quindici anni di lavoro al Piccolo, lasciato da caporedattore nel 2018 per la Repubblica.
Giani è una dei quattro direttori delle testate cedute alla Sae (acronimo per la nuova società Sapere Aude Editori), a cui Gedi ha garantito una degna collocazione, ed e’ sicuramente la sistemazione più azzeccata. Il vicedirettore Alberto Bollis, che non ha gradito la riorganizzazione, è stato sollevato dall’incarico.
Alla redazione del Piccolo la decisione di dover condividere il direttore con il Messaggero Veneto non piace per niente e i giornalisti lo spiegano in un comunicato sul giornale che pubblichiamo qui di seguito. E non è una sorpresa. Al Piccolo, una testata che quest’anno compirà 140 anni con alle spalle una Storia con la S maiuscola, si e’ sempre guardato a Udine come a una provincia dell’impero, ricca ma senza nobiltà. Sensibilità’ che non interessano i vertici del Gruppo Gedi che hanno fatto una scelta industriale per creare sinergie e farle gestire da Monestier, che gode di molta stima per i risultati portati al Messaggero Veneto, anche sul fronte digitale e i rapporti con il territorio.
La seconda importante decisione riguarda il pacchetto dei quotidiani veneti, Mattino di Padova, Tribuna di Treviso, La Nuova Venezia e Mestre, e Il Corriere delle Alpi, dove Paolo Possamai lascia la direzione sostituito da Fabrizio Brancoli, il direttore del Tirreno che dopo una trentennale carriera ha chiuso la sua storia con il quotidiano livornese.

Possamai, che da tempo stava pensando a cosa fare del suo futuro, dopo quindici anni di direzioni di quotidiani, costruirà un nuovo contenitore di informazione economica per le testate del Nordest, ne e’ un piccolo campione il lavoro che già fa come direttore della testata quotidiana online ‘Nordest Economia’, e potrà dedicare molto più tempo alla scrittura sui temi della politica e dell’economia, la sua specialità, per tutto il gruppo a partire da Affari e Finanza, e La Repubblica.
Ai quotidiani veneti Brancoli potra’ contare su un condirettore con i fiocchi come Paolo Cagnan, anche molto dedicato al web, e su redazioni profondamente radicate nel territorio. Si e ‘ anche deciso di rafforzare la redazione del Corriere delle Alpi, con la nomina a vice direttore di Luca Traini, ex direttore di La Nuova Ferrara.
Ancora in fase di definizione il futuro di Stefano Scansani, orfano della Gazzetta di Reggio, prolifico e fantasioso scrittore.
Un lavoro di risico su cui i dirigenti di GediNewsNetwork si sono molto impegnati per rispettare la pianta organici dei direttori che si sono prefissati.
Ecco il comunicato del gruppo:
L’assemblea dei redattori del Piccolo, riunitasi nella serata di ieri, dichiara la propria contrarietà all’operazione comunicata nel pomeriggio dall’azienda al Comitato di redazione che prevede, con effetto immediato da oggi, un cambio radicale dei vertici del quotidiano. L’attuale direttore del Messaggero Veneto di Udine e Pordenone Omar Monestier sarà anche direttore del Piccolo di Trieste, Gorizia e Monfalcone, concentrando nel proprio ruolo le direzioni dei due principali quotidiani del Friuli Venezia Giulia. Un fatto senza precedenti, che secondo l’assemblea dei redattori del Piccolo mina l’autonomia del quotidiano di Trieste, Gorizia e Monfalcone proprio nell’anno in cui ricorrono i 140 anni dalla nascita del giornale stesso. La Venezia Giulia e il Friuli sono due realtà territoriali dalle tradizioni e dai riferimenti culturali estremamente differenti, riconosciuti e sanciti anche dalla specialità di questa Regione, non facilmente omologabili sula scia di quanto già avvenuto nel vicino Veneto, dove l’accorpamento delle direzioni dei quotidiani locali è già stato sperimentato e portato a regime. L’assemblea dei redattori del Piccolo non ritiene altresì sufficiente la decisione comunicata sempre ieri dall’azienda di nominare come condirettore la collega triestina Roberta Giani e si dichiara sconcertata dalle modalità con le quali, da un giorno all’altro, il direttore uscente Enrico Grazioli è stato destinato ad altri incarichi all’interno del gruppo e il vicedirettore Alberto Bollis è stato sollevato dall’incarico. E’ diffusa in questa redazione l’idea che oggi, dopo 140 anni, si sia conclusa una storia: quella di un Piccolo totalmente indipendente, come volle il suo fondatore Teodoro Mayer.
L’assemblea dei redattori del Piccolo è dunque in stato di agitazione e ha immediatamente affidato al Comitato di redazione un pacchetto di cinque giorni di sciopero e si riaggiornerà per assumere le decisioni del caso subito dopo l’incontro di insediamento del nuovo direttore e del nuovo condirettore.