Sanremo, Amadeus: Festival dal 2 al 6 marzo. Lavoriamo a una nave “bolla” per il pubblico. Voglio i giornalisti presenti in sala stampa

Condividi

“Per me la data del Festival deve essere dal 2 al 6 marzo e stiamo lavorando per questo”. Lo ha detto il conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo, Amadeus, intervenendo a Rtl 102.5. “Dobbiamo riuscire a offrire al pubblico un festival in linea con tutte le norme sanitarie, la salute è la cosa più importante e nessuno deve essere messo a rischio”, sottolinea Amadeus, che però ribadisce: “Il Festival non si può fare senza pubblico con l’Ariston vuoto. Dobbiamo lavorare per realizzare un Sanremo che sia il più normale possibile”.

Amadeus

“Io voglio i giornalisti a Sanremo, in sala stampa. Potremmo fare un collegamento ma è freddo. I collegamenti no, dobbiamo essere tutti in presenza”,  ha chiosato il conduttore.

Un pubblico di operatori sanitari già vaccinati in platea all’Ariston, con il duplice scopo di ringraziarli per il loro lavoro nella pandemia e di abbattere il rischio contagi? “Perché no? Almeno una parte potrebbe”, risponde Amadeus.

La nave per il pubblico “è un’idea che sta diventando concreta, nel senso che ci stiamo seriamente e realmente lavorando”, prosegue Amadeus. “L’idea è quella di creare quella che si chiama una ‘bolla’. Cioè permettere al pubblico di Sanremo, quantomeno alle 500 persone in platea, che dovranno essere sempre le stesse, di poter assistere, di poter essere presenti al Teatro Ariston”.

“Per far questo – prosegue il conduttore – perché questo accada, queste persone devono essere messe in protezione: essere sempre le stesse, non avere contatti con nessuno, poi magari tra queste persone ci saranno persone che già hanno ricevuto il vaccino. Magari fosse. Ma in ogni caso, al di là dei tamponi che dovranno essere praticamente quotidiani, dovranno essere presi, portati sulla nave, dove trascorreranno una bellissima settimana di vacanza, e poi la sera li porteremo all’Ariston. I pulmini saranno da massimo 20 persone, così se ci fosse un problema, si potranno isolare i contatti. Insomma, c’è tutto un protocollo. Non è una cosa facile da attuare ma si può fare”, ha chiosato Amadeus.

Sarà un Sanremo prima gli italiani, perché il festival di quest’anno intende essere anche un momento di rinascita per tutti quei settori dello spettacolo, non solo la musica ma anche il teatro, che sono in grandissima sofferenza da quasi un anno. Anche se questo “non vuol dire escludere artisti internazionali”, dichiara il conduttore. “Gli ospiti internazionali? Potrebbero esserci – prosegue – anche se vorrei fare un festival molto nazionale, pensare anche e soprattutto al settore musicale completamente a terra. Ci sono persone disoccupate da mesi, entourage di artisti che non lavorano: vorrei pensare a loro”.

“A Sanremo dobbiamo rilanciare la musica, lo spettacolo, magari anche il teatro: mi auguro che i teatri possano riaprire, mi piacerebbe riaccendere i teatri in giro per l’Italia da Sanremo”, ha concluso Amadeus.