L’amministrazione Usa ha sollecitato il governo australiano ad abbandonare i piani per obbligare Google e Facebook a pagare i media tradizionali del Paese quando le loro piattaforme ospitano i loro contenuti, pena multe fino a 10 milioni di dollari.
La misura è contenuta in un disegno di legge attualmente all’esame di una commissione del Senato.
I rappresenti commerciali Usa per i servizi e gli investimenti, Daniel Bahar, e per il Sudest Asia e il Pacifico, Karl Ehlers, ritengono che il testo della proposta sia “confuso” e potrebbe violare l’accordo di libero scambio Australia-Usa.
In una lettera i due esortano l’Australia a sviluppare un codice di condotta volontario e a considerare la nomina di un mediatore per stabilire una remunerazione che permetta piena aderenza all’accordo di libero scambio tra i due Paesi.
La misura, che non avrebbe precedenti a livello mondiale, è stata presentata in Parlamento il mese scorso e la commissione del Senato terrà la prima udienza venerdì prossimo alla presenza di dirigenti di Google e di Facebook.