Sanremo, Rossi (consigliere Rai): Amadeus rischia delirio onnipotenza, Festival è della Rai non suo; prossima direzione artistica sia interna

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“E’ una situazione molto delicata che attiene non solamente al problema ‘Sanremo sì Sanremo no’, ma riguarda più in generale la gestione degli eventi pubblici in Italia. La Rai sta lavorando con le autorità per cercare di dipanarla. Detto questo è oggettivamente inaccettabile che il conduttore e direttore artistico di Sanremo ponga delle condizioni alla sua presenza al Festival, non tenendo presente che su pubblico e sicurezza non decide la Rai e, per giunta, ponendosi anche al di sopra di quelle che sono in questo momento le norme in vigore. A volte in questi ruoli si rischia di cadere nel delirio di onnipotenza. Ricordo poi che Sanremo è un evento della Rai, non di Amadeus o dei suoi manager”. Parla così all’Adnkronos il consigliere Rai, Giampaolo Rossi, all’indomani di una giornata segnata dalle parole del ministro Franceschini sul divieto di pubblico al Festival di Sanremo e le conseguenti reazioni.

Giampaolo Rossi (foto Twitter)

“Già lo scorso anno avevo avanzato l’idea che la Rai si riappropriasse della direzione artistica di Sanremo – sottolinea Rossi – e alla luce di quanto sta avvenendo oggi, così come alla luce dei conflitti di interesse generati in passato dai direttori artistici esterni, ritengo sia necessario che la direzione artistica di uno dei più importanti eventi di intrattenimento televisivo in Europa torni in casa Rai”.

“Teatro o studio tv? Noi per il festival di Sanremo siamo un service, siamo complementari al progetto di cui sono titolari Rai e Comune di Sanremo. All’interno di questo progetto assumiamo le funzioni richieste”. Walter Vacchino, proprietario del Teatro Ariston si esprime così, conversando con l’Adnkronos, sulla disputa in corso intorno alla natura della location del festival. Disputa da cui è dipeso il no al pubblico di figuranti pronunciato ieri dal ministro Dario Franceschini: se l’Ariston viene considerato teatro, infatti, non può ospitare alcun tipo di pubblico; se viene considerato studio televisivo durante le trasmissioni del festival invece può. “Più di quello che ho detto ora non dirò. Nel momento in cui ci sarà certezza su come e se si potrà fare il festival, allora magari parlerò. Faccio parte di un progetto e non voglio fare la voce fuori dal coro”.

Quanto alla trasformazione in atto della platea dell’Ariston, per conformarla alla scenografia di Sanremo 2021, Vacchino taglia corto: “Quest’anno le trasformazioni più grandi riguardano, come è ovvio, la sicurezza sanitaria. I lavori per assicurarla si aggiungono al lavoro che si fa tutti gli anni per costruire la scenografia del festival”.