L’ecosistema digitale offre alle imprese, alle istituzioni e alle organizzazioni delle straordinarie possibilità di raccontarsi. Ma non è semplice muoversi correttamente e agilmente nel caos della Rete. Per far cogliere al meglio le opportunità di farsi conoscere, promuoversi e crescere, nasce una nuova formula di agenzia di consulenza, Be A Media Company. Sotto la guida di Salvatore Ippolito e Marco Bardazzi, da anni protagonisti della industry nazionale della comunicazione, con lunghe esperienze nei principali media e aziende italiane, Bea – Be a Media Company vuole fungere da catalizzatore di talenti. E comincia il proprio percorso contando sulla partnership e gli accordi strategici con tre importanti realtà del mondo della comunicazione: The Visual Agency, specializzata in visualizzazione dei dati e progetti ad alto valore aggiunto per comunicare la complessità; Dalk, specializzata nel branded content e nella produzione di longform econtenuti ‘data-driven’, grazie a competenze di data scouting, analysis e storytelling; e quindi Imille, agenzia creativa, ma anche società di consulenza strategica, studio di design e partner per l’innovazione in pista da innovatore dal 2004. La nuova società si presenta ai nastri di partenza con una vocazione umanistica e tecnologica al contempo.

Salvatore Ippolito ha commentato: “Bea aiuterà le aziende a costruire o ripensare la narrazione strategica, la mission, i bilanci di sostenibilità e l’intera identità corporate alla luce delle sfide dei prossimi decenni, prime tra tutte l’Agenda 2030 e le opportunità aperte da Next Generation Eu e Green Deal europeo. Un ‘compagno di viaggio’ ideale per un tragitto a cui le aziende saranno chiamate, di enorme attualità e rilevanza”.
Ha detto invece Bardazzi (nella foto): “La migliore pubblicità è sapersi raccontare. Negli Anni Venti vedremo fiorire opportunità per le aziende di disintermediare la comunicazione e avviare un dialogo nuovo con gli stakeholder. La narrazione strategica offre la possibilità di creare valore reputazionale sviluppando soprattutto le piattaforme ‘owned’. Ogni impresa può essere una media company e Bea, con il proprio network di talenti, è il partner ideale per individuare le audience a cui rivolgersi”.