Sono stati al centro della riflessione del Safer Internet Day, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita e promossa dalla Commissione Europea, i dati emersi da una ricerca commissionata da ‘Generazioni connesse’ a Skuola.net, Università degli Studi di Firenze e Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, sulla quantità e la qualità delle ore passate in Rete dalle ragazze e dai ragazzi. Ebbene, 1 su 5 si definisce praticamente sempre connesso, 6 su 10 sono online dalle 5 alle 10 ore al giorno. Si tratta di numeri raddoppiati rispetto allo scorso anno, complici anche i periodi passati a casa, lontano da scuola o da altre attività di socializzazione, durante la pandemia. Per il 59% gli episodi di cyberbullismo sono aumentati. “Il 2020, con l’emergenza sanitaria – spiega in proposito una nota -, ha inciso notevolmente sulla vita digitale delle ragazze e dei ragazzi italiani.
Come riporta Ansa, secondo quanto emerge dalla ricerca, 6 adolescenti su 10 dichiarano di passare più di 5 ore al giorno connessi. Solo 12 mesi fa erano 3 su 10. Un ragazzo su 5 si dichiara ‘Sempre connesso’.
L’85% degli intervistati dichiara di avere dato a un proprio coetaneo dei consigli sull’uso corretto del Web: cresce, quindi, la consapevolezza e la solidarietà tra i ragazzi e le ragazze in Rete”. In questi mesi, poi, sempre secondo l’indagine, attraverso la Rete e la condivisione dei contenuti, è cresciuto l’impegno sociale di studentesse e studenti nei confronti di temi rilevanti come il Climate Change e il Global Warming o, ancora, il movimento Black Lives Matters: il 53% dei partecipanti dichiara di aver usato i social per impegnarsi a sostenere queste cause. Viceversa, non si esclude che il maggior tempo speso online abbia portato le ragazze e i ragazzi ad una maggiore esposizione ai rischi della Rete, e fra questi, al cyberbullismo: il 59% pensa che le prepotenze online siano aumentate.
“Se tra i giovani adolescenti, dunque, cominciano a fare effetto le campagne sull’uso consapevole della Rete – spiegano i ricercatori -, non bisogna, tuttavia, abbassare la guardia. L’educazione digitale è l’unico efficace strumento a disposizione di studenti, insegnanti e genitori per prevenire e affrontare le situazioni più complesse”.
Ricerca Microsoft: per 23% italiani pandemia peggiora livello civiltà online – Per il 23% degli italiani l’impatto della pandemia per il Covid-19 ha peggiorato il livelo di civiltà online, portando ad una maggiore diffusione di informazioni false o fuorvianti e la manifestazione delle proprie frustrazioni. È uno dei dato che emerge dall’edizione 2021 Digital Civility Index, la ricerca che Microsoft lancia ogni anno in occasione del Safer Internet Day; ha coinvolto 32 Paesi nel mondo, Italia inclusa.
Il Cyberbullismo continua a mietere vittime: il 30% degli intervistati italiani è stato coinvolto in un episodio di bullismo, 15% è la vittima diretta dei bulli. Percentuali inferiori rispetto alla media mondiale che si attesta rispettivamente intorno al 38% e al 19%. La Gen Z è la più colpita con il 35% dei casi, seguiti dai Millennials con il 30%.
Come indica Ansa, a livello globale, secondo lo studio, diminuisce l’esposizione di giovani e adulti ai rischi online. Il ‘Civility Index globale’ migliora infatti di 3 punti: in tutto il mondo il web è percepito quindi come un luogo più civile e sicuro rispetto a un anno fa.
Tendenza che Microsoft riscontra anche in Italia, che migliora di 2 punti rispetto allo scorso anno, posizionandosi al 12/mo posto in classifica. Al primo posto i Paesi Bassi, seguono il Regno Unito e gli Stati Uniti, ultimo nella classifica dei 32 Paesi si conferma anche quest’anno il Sudafrica.
Sempre a livello globale, diminuisce la fiducia nella gestione dei rischi: rispetto allo scorso anno solo il 44% delle persone nel mondo si dichiara capace di gestire un eventuale pericolo online (-6%), e il 51% sa a chi rivolgersi (- 1%).
“In un periodo di distanziamento sociale in cui molti di noi passano più tempo online che offline e le piattaforme sono sempre più numerose e pervasive, il Safer Internet Day diventa un appuntamento chiave per aiutare giovani e meno giovani a un uso consapevole degli strumenti digitali, insegnando loro come proteggersi dai pericoli della rete”, commenta Silvia Candiani, Amministratore Delegato di Microsoft Italia.