Il Parlamento europeo vuole forzare le Big Tech a pagare per le notizie che pubblicano, seguendo il modello australiano. Google e Facebook nel mirino

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Gli europarlamentari vogliono forzare le Big Tech a pagare per le notizie che pubblicano, una mossa, simile a quella dell’Australia, che rafforzerebbe la posizione degli editori contro Facebook e Google. E’ quanto scrive oggi il Financial Times in un articolo pubblicato in prima pagina.

L’iniziativa sarebbe un colpo duro per Google, che ha già minacciato di lasciare l’Australia per protestare contro la legge che la forzerà a pagare le notizie, mentre Facebook ha detto che potrebbe impedire agli australiani di condividerle se la legge passerà nella sua forma attuale.

Gli europarlamentari che stanno lavorando sulle norme proposte dalla Commissione per regolamentare i servizi digitali hanno detto che i testi potrebbero essere emendati dal Pe, inserendo l’opzione di arbitraggi obbligatori per i contratti di licenza e l’obbligo per le aziende tecnologiche di informare gli editori dei cambiamenti su come classificano le notizie sui loro siti.

Strasburgo, Parlamento europeo (Foto Ansa – EPA/PATRICK SEEGER

Secondo Alex Saliba, l’eurodeputato maltese primo relatore sui servizi digitali, l’approccio australiano cerca di risolvere “il grosso sbilanciamento nel potere di contrattazione” tra gli editori e Google e Facebook. Le due piattaforme cercano un accordo sulle licenze nella Ue da quando è stata introdotta la legge sul copyright nel 2019, ma alcuni europarlamentari dicono che questo regime è ancora troppo debole.