Sempre più incerto il futuro del polo media del gruppo Lagardère. Arnaud Lagardère, il Ceo del gruppo e figlio del fondatore Jean-Luc, secondo quanto riferisce la stampa francese, sarebbe intenzionato – secondo quanto riporta Adnkronos – ad accelerare la cessione della radio ‘Europe1’. E pronto a cogliere l’opportunità ci sarebbe il finanziere bretone Vincent Bolloré che guarda sempre di più al settore dei media sia in Francia o all’estero. A fine gennaio Vivendi è salito al 9,9% in Prisa, il gruppo spagnolo Prisa che detiene in particolare il quotidiano ‘El Pais’ ma anche il quotidiano sportivo ‘As’, la radio nazionale Cadena Ser, il gruppo editoriale Santillana e una quota del 20% nel capitale di ‘Monde Libre’ la società che controlla il quotidiano francese ‘Le Monde’.

Primo azionista del gruppo Lagardère con una quota del 26,7%, Vivendi guarda con particolare interesse alla radio francese ‘Europe 1’ che è tra gli asset della controllata Lagardère News, che detiene anche i settimanali Paris Match, Le Journal du Dimanche ma anche altre radio come Virgin Radio e Rfm. Secondo il quotidiano online transalpino ‘Le Jour’, che cita fonti vicine al dossier, l’operazione sarebbe a buon punto: “è solo questione di ore”. Per Vivendi dietro a questa operazione ci sarebbe l’obiettivo di creare delle sinergie tra il canale all news tv Cnews di Vivendi e la radio del gruppo Lagardère.
Anche secondo ‘Le Monde’ il dossier, che da circa 1 anno fa tanto discutere Oltralpe, potrebbe subire una rapida accelerazione. Arnaud Lagardère, scrive il quotidiano francese, “vuole accelerare la cessione dei suoi asset non strategici e mantenere il controllo dei due fiori all’occhiello”: la casa editrice Hachette e Lagardere Travel Retail, la controllata che raggruppa tra gli altri i Relay, i negozi al dettaglio principalmente negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie. “Ha voglia di fare in fretta, non c’è niente di troppo complesso per quanto riguarda la parte media”, spiega a ‘Le Monde’ fonti vicine al gruppo Lagardère. Le discussioni tra Lagardère, il proprietario di Lvmh Benard Arnault, che attraverso la sua controllata Financiere Agache detiene il 7,75% del gruppo Lagardère e e Bolloré starebbero a buon punto.
Bloccata un anno fa, la cessione di Europe 1 a Vincent Bolloré sarebbe vista favorevolmente da Lagardère anche se “ancora niente in questa fase è concluso”, spiegano a ‘Le Monde’ fonti vicino al gruppo Lagardère. Bernard Arnault, dal canto suo, guardarebbe con interesse agli altri asset della controllata Lagardère News e in particolare al ‘Journal du Dimanche’ e ‘Paris Match’. Il proprietario di Lvmh detiene già il quotidiano ‘Le Parisien’ e quello economico ‘Les Echos’ e possiede una quota nel settimanale ‘Challenges’. Ma questa operazione, scrive ‘Le Monde’, “resta incerta” anche perché “cedere asset ad alcuni azionisti non è semplice. Azionisti di minoranza potrebbero denunciare all’Autorità dei mercati finanziari (la Consob francese) un’azione di concerto tra Bolloré, Arnault e Lagardère”.
Lagardere ma non solo. Bolloré guarda con interesse anche al gruppo francese dei media M6 (i canali tv M6 W9, 6ter, Gulli, Téva, Paris Première e Canal J ma anche le radio Rtl, Fun Radio et Rtl 2) che il gruppo tedesco Bertelsmann è intenzionato a cedere. Vivendi tra l’altro sta già perfezionando dal gruppo Bertelsmann l’acquisizione di Prisma Media che possiede magazine francesi come Femme Actuelle, Geo, Capital, Gala e Télé-Loisirs.
Secondo ‘Le Monde’ i progetti di Bolloré, da sempre considerato vicino all’ex presidente Nicolas Sarkozy, preoccuperebbero l’attuale presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron in vista delle elezioni del 2022. Il finanziere bretone, infatti, scrive il quotidiano francese, “sarebbe intenzionato a declinare la linea conservatrice del suo canale tv all news Cnews anche alla radio in modo da parlare a un Francia il cui centro di gravità si troverebbe a destra. Da Vivendi si è tra l’altro convinti che il Capo dello Stato è intervenuto per interrompere la transazione inizialmente prevista nel 2020. I sostenitori di Macron sarebbero intervenuti per bloccare gli assalti di Bolloré considerati come ostili. I vertici dello Stato francese temono di vedere un altro media generalista cadere nell’area della destra radicale. In particolare in un momento in cui i sondaggi parlano dell’ipotesi di un secondo turno delle elezioni molto serrato tra la presidente del Rassemblement National, Marine Le Pen e Macron nel 2022”. Bolloré, spiega a ‘Le Monde’, una persona vicina a Macron, “conduce lo stesso progetto politico, quello della destra tradizionalista identitaria bretone. Sta cercando di fare Fox News”.