“Esprimo la mia solidarietà ai giornalisti de Il Tirreno per le gravissime minacce ricevute sui social”, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, preannunciando la convocazione al Viminale, per la prossima settimana, del Centro di Coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio di informazione sugli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti.

“L’attenzione del ministero dell’Interno per la tutela degli operatori dell’informazione è massima. Per prevenire violenze e minacce, anche sul web, ho riattivato, sin dal 10 gennaio 2020, il tavolo di confronto con gli organismi rappresentativi dei giornalisti e, sulla scorta delle esigenze emerse in quella sede, sono state già avviate iniziative sui territori con la più stretta collaborazione tra il Dipartimento della pubblica sicurezza, le prefetture e l’Ordine dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa italiana”, ha proseguito il ministro Lamorgese, sottolineando “il dovere delle istituzioni di intervenire per difendere la libertà di stampa, che rappresenta uno dei pilastri della democrazia”.

Il presidente del consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna interviene sulle intollerabili minacce indirizzate al quotidiano “Il Tirreno” e plaude alla reazione della ministra dell’Interno . “Ringraziamo la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese – dichiara Verna – per la tempestività con cui, confermando una sensibilità che già abbiamo apprezzato in passato, ha affrontato la questione delle gravissime minacce giunte via social ai colleghi del Tirreno, cui va la nostra piena solidarietà e vicinanza. Al tavolo del coordinamento sugli atti intimidatori contro i giornalisti preannunciato dal Viminale porremo anche un tema che è parte della questione, quello del ‘Far web’.Come ha ben fatto il Garante per la privacy, introducendo regole precise a tutela dei minori, sarà bene mettere a punto in tempi brevi normative più rigorose per evitare che un’occasione di maggior libertà di espressione si trasformi in possibilità di libera istigazione alla violenza”.