Telegram: chiusi 329 canali per copie pirata di libri e giornali

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Facebook pagherà un miliardo di dollari agli editori nei prossimi tre anni per usufruire dei loro contenuti. Stessa cifra era stata garantita da Google con il suo programma dedicato alle partnership con gli editori. Nonostante ciò continuano ad esserci critiche verso entrambe le Big Tech, per un prezzo così ridotto rispetto all’uso che viene fatto dei contenuti digitali sulle loro piattaforme.

Iva sull’eCommerce: da luglio 2021 superato il limite europeo del valore di 10mila euro, si dovrà fatturare con un’aliquota Iva del Paese di destinazione. Inoltre verrà aggiunta una responsabilità sui marketplace, che dovranno versare l’imposta sul valore aggiunto al posto del fornitore non Ue.

Anita 12enne torinese insultata sui social perché favorevole alla Dad fino a giugno. La ragazza aveva rilasciato un’intervista a La Stampa in cui si dichiarava favorevole al prolungamento delle lezioni a scuola, proposto da Draghi. Lei, pur non avendo i social, è stata sommersa dagli insulti, soprattutto da parte di insegnanti, coloro che secondo la ministra Azzolina “dovrebbero seminare i valori del rispetto e della tolleranza”.

Attraverso canali Telegram e siti web venivano condivise copie pirata di fumetti, libri e giornali. Danni fino a 670mila euro al giorno, per un totale di 250 milioni di euro all’anno. Denunciate 9 persone, chiusi 10 siti web e 329 canali Telegram.

Inizia l’era di Twitch, la piattaforma livestreaming di Amazon su cui molti giornali europei hanno già fatto il loro ingresso, come Le Figaro e L’Equipe, ma che ora ha accolto anche Open, il quotidiano online fondato da Enrico Mentana. La comunità di Twitch conta già un’audience di circa 30 milioni di utenti al giorno, su base globale.

L’arte sponsorizzata sui social da influencer come qualsiasi altro prodotto. Arriva la proposta di spendere i soldi utilizzati per pagare i vip del web per interventi pedagogici mirati, soprattutto verso i più giovani.

Le app di tracciamento aiutano a ridurre i contagi, secondo i risultati di alcuni studi effettuati in diversi Paesi. Sono 16,5 milioni gli utenti regolari di queste piattaforme e, secondo uno studio di Oxford, al crescere dell’1% delle iscrizioni, si riducono i rischi di infezioni dello 0,8%-2,3%.