Continua a farsi sentire l’effetto pandemia sui consumi online degli italiani. Secondo le rilevazioni di Comscore, in gennaio il tempo speso su Internet è stato superiore del 24% rispetto al gennaio 2020, quando il contagio non era ancora partito (il primo focolaio di Covid 19, ricordiamo, fu scoperto il 21 febbraio). A mantenere alto l’interesse per l’informazione online hanno contribuito poi le tensioni nel governo, con il ritiro dei ministri di Italia Viva il 13 gennaio e le dimissioni del presidente del consiglio Giuseppe Conte il 26. Il tempo speso nel mese è cresciuto dell’11% rispetto a dicembre, anche se il numero di visitatori unici è rimasto pressoché stabile.
Comscore gennaio 2021 Primaonline NEW2IN CASO DI RIPRESA SI PREGA DI CITARE E LINKARE PRIMAONLINE.IT
A dominare l’audience online sono come sempre i grandi gruppi internazionali: Google, con i suoi 39,8 milioni di visitatori, raggiunge quasi la totalità della popolazione italiana su Internet, che ammonta a 40,6 milioni; Facebook è solo di poco inferiore (37,2 milioni). Italiaonline con i portali Virgilio e Libero, le directory Pagine Bianche e Pagine Gialle e i suoi numerosi magazine tematici raggiunge 34,9 milioni, tre milioni in più rispetto a un anno fa; il gruppo Mondadori, con i suoi 30 brand di cucina, moda, salute, attualità, spettacolo, design, tecnologia, scienza e scuola è a quota 33,5 milioni (nel gennaio 2020 erano 31,2 milioni). Segue con 33,4 milioni la piattaforma di pubblicità programmatica Evolution Adv; in gennaio dal suo aggregato sono usciti i 34 giornali locali di Netweek e sono entrati entrati sette nuovi magazine online (Rivistaundici.com, Rivistastudio.com, Tecnoandroid.it, Tecnoapple.it, Focustech.it, Nientepopcorn.it, Lospicchiodaglio.it), portando a 72 il totale dei siti, contro i 99 di dicembre. Altri due aggregati sono cresciuti in gennaio: a Delta Pictures Editore si sono aggiunti Oaplus.it e Oasport.it; in MotorSport Network sono entrati Motor1.com e Motorsport.com.
Top ten property gennaio 2021IN CASO DI RIPRESA SI PREGA DI CITARE E LINKARE PRIMAONLINE.IT
Sesto nella classifica generale delle property online (e secondo nella nostra Top 100 che considera solo le realtà editoriali) è il gruppo Citynews di Luca Lani e Fernando Diana, con i suoi 55 quotidiani locali online, che raggiungono complessivamente 32,6 milioni di visitatori unici. Ciaopeople Media Group, l’editore di Fanpage, Cookist, Ohga e del nuovissimo Kodami.it, è a quota 32,1 milioni, poco più di Amazon (31,7 milioni). Chiudono la top ten delle maggiori property online Caltagirone Editore (30,1 milioni) e Microsoft (30 milioni).
Sui cento media della nostra classifica, 56 vedono calare i propri visitatori, cinque sono stazionari e 39 sono in crescita. Vanno bene in particolare i siti di informazione sulla salute e sul mondo dei motori, cresciuti rispettivamente del 3% e 2% per quanto riguarda gli utenti e del 19% e 28% per il tempo speso. Concluso il periodo delle feste di fine anno, calano invece i siti sul cibo: -7% rispetto a dicembre sui visitatori unici e -13% sul tempo speso; su base annua questi siti crescono comunque del 17% per effetto dell’emergenza covid che da subito ha favorito la passione per la cucina.
Contrastante l’andamento dei magazine femminili e di lifestyle; crescono per esempio VanityFair, Bigodino.it, Supereva e Grazia; calano invece Elle, Donna Moderna, Dilei.it, Marie Claire e Cosmopolitan. Positivo l’andamento dei siti sulla scuola e l’educazione, come Studenti.it (+22%), Skuola.net (+19%) e Treccani.it (+7%).
I quotidiani vedono in genere diminuire la propria audience, salvo alcune eccezioni. Le performance migliori tra i siti di news le hanno fatte La Gazzetta del Sud (+63%), il Giornale di Sicilia (+21%), l’Ansa (+7%), Il Gazzettino (+5%) e Libero (+4%).
Invariate le prime nove posizioni rispetto a dicembre. Bisogna arrivare alla decima posizione per trovare la prima novità: QuiFinanza.it, il giornale online economico di Italiaonline, prende il posto di SkyTg24.
Ricordiamo che dalla classifica sono esclusi, per decisione dei rispettivi editori, le testate del gruppo Gedi (la Repubblica, La Stampa, l’HuffPost, i quotidiani online di GNN, eccetera), il Corriere della Sera.it e Open.