Calcio e diritti Tv. La possibile svolta della partita tra Dazn/Tim e Sky

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Comunque vada – scommettono tutti gli osservatori, che abbiano inclinazioni pro Dazn o pro Sky, poco importa – si finirà in tribunale.

L’unica cosa che tutti danno per scontata, nella gara per i diritti tv del calcio di Serie A, arrivata molto probabilmente all’ultimo atto (oggi, nel primo pomeriggio, con l’assemblea virtuale in Lega), è la coda legale. Anche con protagonisti diversi da quelli fin qui considerati e belligeranti. Nel caso le partite fossero aggiudicate a DAZN/TIM, infatti, secondo il Sole24Ore, variabile fin qui non nota, sarebbe pronta a reagire Vodafone, che avrebbe inviato una richiesta preventiva di chiarimenti sul tema all’Antitrust. Una notizia che spiega bene come i confini della sfida in atto vadano molto oltre quelli puramente televisivi, chiamando in causa player attivi nel mercato che integra tlc e contenuti. Il focus sono gli sviluppi della banda larga e la possibilità di promuoverla e promuoversi attraverso un’offerta ‘killer’ e quindi capace di motivare i consumatori a passare alla connessione più veloce ed evoluta.

L’assemblea di oggi pomeriggio, martedì 23 marzo arriva dopo le tante polemiche scoppiate a cavallo del week end tra la Lega e Sky sulla conformità dell’offerta di quest’ultimo soggetto. Scontata la preferenza di Atalanta, Fiorentina, Inter, Milan, Lazio, Napoli, Verona, Udinese, Juventus, Cagliari e Parma per Dazn, sarà da verificare se altri tre club si aggiungeranno ai favorevoli rendendo possibile il raggiungimento di quota 14, necessaria all’assegnazione.
Chi ritiene molto probabile una svolta di questo tipo e l’odierna vittoria di Dazn fa un conto semplice. Per i presidenti e i vertici della Lega – lo dicono anche le prese di posizione del fine settimana dell’ad Luigi De Siervo – risulta complicata e incerta la meccanica dell’operazione che, a valle della scelta dell’offerta principale di Sky, dovrebbe poi portare alla nascita del Canale di Lega, con o senza l’entrata in gioco della società Eleven. Sulle potenzialità di questa nuova opzione girano stime molto discordanti tra loro, e anche le migliori valutazioni non producono interesse tra i principali attori del nostro calcio.

Così sarebbero orientati a votare Dazn anche alcuni club che fin qui non lo avevano fatto per ‘difendere’ la possibilità di un ingresso dei Fondi nella media company della Lega da costruire. Torino e Bologna sarebbero già decise ad aggiungersi al lotto pro Dazn. Una compagine a cui mancherebbe il sì della Roma per raggiungere l’obiettivo dei 14 voti. E, secondo le ricostruzioni, il club capitolino vorrebbe vincolare ad una riapertura alla discussione con i Fondi il proprio placet.

A questo punto della vicenda, comunque, anche per gli investitori alla finestra, starebbe diventando essenziale una rapida conclusione della vicenda/gara. E da questo punto di vista la conseguenza più facile e naturale è che DAZN sia dichiarata aggiudicataria del pacchetto principale, con le tre partite rimanenti destinate a SKY e senza la partita in chiaro da aggiungere al bouquet.

Il timore più forte dei presidenti, specie quelli più a corto di risorse, è legato alla possibilità che – scaduto il termine del 29 marzo – dovendo rifare il bando, l’assegnazione si sposterebbe troppo avanti nel tempo, molto probabilmente al mese di maggio. E senza che per i club ci sia la certezza di incamerare più risorse di quelle che adesso sembra facile e immediato portare a casa.