Si sta godendo la ribalta mediatica Veronica Diquattro, 37 anni, vicepresidente esecutivo di Dazn in Italia e Spagna e dalla scorsa estate Chief Customer & Innovation Officer di tutto il gruppo. La manager è stata intervista sia da Il Sole24Ore che dall’Ansa, ed ha provato a sgombrare il campo dai dubbi che molti degli sportivi e degli appassionati – alla fine i principali interlocutori di Dazn, ma anche della Lega Calcio – si stanno ponendo in queste giornate, accendendo di commenti i social. Ci sono da conquistare, infatti, innanzitutto, gli appassionati che seguono già il calcio su Sky. E senza che sia percepito uno scadimento complessivo della qualità dell’offerta. E magari rafforzando l’appeal della nuova fase rivoluzionaria appena avviata, aggiungendo una motivazione legata ad una maggiore convenienza dell’offerta streaming. Se, infatti, Netflix, Amazon Prime e le altre piattaforme globali hanno un punto certo di vantaggio sulle pay tv tradizionali – oltre alla maggiore flessibilità del rapporto contrattuale – è quello di una oggettiva, maggiore economicità. Ma andiamo per ordine.

Deficit di copertura? No a Sky sì al digitale terrestre
Diquattro ha affrontato il tema del possibile deficit di copertura territoriale dell’offerta in streaming. La soluzione in questo caso – ha chiarito, rinforzando l’idea che quello con Tim, come trasmesso nel documento consegnato alla Lega, possa essere un rapporto che forse va oltre la preferenza del gigante delle tlc come ‘piattaforma di riferimento’ – non passa da un rinnovo dell’accordo con Sky, che fino a giugno trasmette sulla propria piattaforma al canale 209 le migliori partite di Dazn. “Ci stiamo adoperando per assicurarci di avere una soluzione di backup specificatamente per questi casi, che sarà il digitale terrestre. In mancanza di alternative si attiveranno offerte di questo tipo» ha spiegato Diquattro.
Il dubbio degli sportivi che la banda larga nostrana e l’Iptv non possano più regalare la qualità di emissione – dall’hdtv al 4k – garantite da Sky, la manager prova a scioglierlo con una promessa se possibile più eccitante: “L’esperienza del calcio in tv sarà più ricca ed interattiva, grazie all’integrazione di contenuti originali e nuove funzionalità. “Si vedrà sicuramente molto bene. E’ un cambio totale, sara’ una visione ‘immersiva”, ha commentato sul tema senza dare ragguagli più precisi.
Il prezzo? Più accessibile di quello attuale ma…
La variabile costo? In un documento della Lega Calcio si auspica un bilanciamento a 29.90 euro, prezzo identificato come ideale per coniugare convenienza e valore ‘premium’ dell’asset. Diquattro ha spiegato all’Ansa che “il prezzo rifletterà la nostra filosofia, sarà più accessibile di quello attuale”. Vale la pena di ricordare che attualmente il pacchetto base di Sky, veicolato anche via digitale terrestre, comprensivo di hdtv e di offerta tv supplementare (SkyUno, Atlantic, Fox, Arte etc ect, nonché il canale 200 di news tra i vari addentellati), che ovviamente non pone la necessità di dotarsi della banda larga, viene offerto a 31 euro.
Dazn, oltretutto, dovrà convincere a pagare di più i suoi attuali abbonati (stimati a 2 milioni circa tra quelli raggiunti attraverso Sky e quelli serviti direttamente). Da fare quadrare c’è una voce dei costi che, oltre gli 840 milioni spesi in diritti (sia pure con i 340 milioni di ‘minimo’ garantiti da TIM), contemplerà anche le maggiori spese da affrontare per risorse umane e materiali. Professionisti, tool, organizzazioni da mettere a punto per esigenze crescenti in termini editoriali, produttivi, commerciali, promozionali. Basta fare un conto molto grezzo e basico per rendersi conto che l’offerta – come già anticipato da altre stime tecniche – dovrebbe ragionevolmente situarsi non troppo distante da quota 30/35 euro. In pratica molto vicina al primo prezzo Sky – molto ricco di altri contenuti – ma che però, vale la pena ricordarlo, contemplava solo sette partite su dieci del campionato in corso (salvo poi riconoscere agli abbonati di lungo corso anche la gratuità della partite di Dazn al 209).