“Non possiamo permetterci di restare in una situazione di lunga attesa” per la Rete unica, dice in Parlamento al question time il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao. Due i cardini nelle valutazioni del Governo: puntare ad una “piena neutralità tecnologica in grado di garantire la massima copertura possibile” anche ricorrendo a tecnologie diverse, e “regole di mercato e principi che regolino la concorrenza”.
Come riporta Ansa, per il ministro è necessario “giungere nel più breve possibile” a definire “il contesto competitivo” che possa “garantire la massima copertura”.
Neutralità tecnologica e rispetto regole mercato – “Siamo convinti che due siano i principi da applicare: quello della piena neutralità tecnologica, in grado di garantire la massima copertura possibile indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, fissa o mobile; e quello del mantenimento del rispetto delle regole di mercato e dei principi che tutelano la concorrenza”, ha detto anche Colao.
“Dalla c.d. “operazione rete unica”, cui si riferiscono gli interroganti, scaturirebbero effetti che possono incidere sui tempi e sulle modalità di sviluppo degli interventi relativi alla banda ultra larga. Poiché si tratta di un intervento cruciale per assicurare la modernizzazione del Paese, la coesione sociale e l’inclusione, è necessario giungere, nel più breve tempo possibile, a una definizione del contesto competitivo in grado di garantire allo stesso tempo una rapida copertura delle zone interessate e il rispetto degli enunciati principi di concorrenza”, ha aggiunto.
“Non possiamo permetterci di rimanere in una situazione di lunga attesa, che rischia di condizionare i piani (e quindi i tempi) di copertura delle reti a banda ultra larga finanziati anche con le risorse del PNRR”.

Mettere in sicurezza infrastrutture digitali, 95% non lo è – “Parallelamente allo sviluppo delle infrastrutture di rete, è necessario mettere in sicurezza le infrastrutture digitali delle varie articolazioni della Pubblica amministrazione deputate alla gestione del patrimonio informativo pubblico, al fine di garantirne sicurezza, efficienza e continuità operativa. È fondamentale far sì che i dati in possesso della Pubblica amministrazione siano inviolabili. Il comparto cybersecurity e il comparto sicurezza nel loro complesso assumono, in questa prospettiva, fondamentale importanza per i cittadini e sul piano geostrategico. L’ultimo censimento del patrimonio delle infrastrutture di elaborazione dati della Pubblica amministrazione, ha rilevato che circa il 95% delle infrastrutture dati della Pubblica amministrazione è privo dei requisiti minimi di sicurezza e affidabilità necessari per fornire servizi e gestire dati”.
Obiettivo connessioni 1Gbps su tutto territorio nazionale entro 2026 – “Mi preme sottolineare che l’ambizione del Governo è di portare connessioni ad 1Gbps su tutto il territorio nazionale entro il 2026. Per fare questo è necessario agire sul fronte dell’offerta, e quindi dell’infrastrutturazione, e su quello della domanda, cioè dell’effettivo utilizzo dei servizi. Come ho già avuto modo di dire c’è un forte, e non più tollerabile ritardo, nel processo di infrastrutturazione del Paese”, ha continuato Colao. “Per velocizzare la copertura con reti a banda ultra larga va quindi rivisto il modello seguito fino ad oggi, facendo della neutralità tecnologica il principio guida nella definizione di politiche e strategie per lo sviluppo della banda ultralarga”.