Per un sito di news il traffico organico non dovrebbe scendere sotto il 30%. Keyformat: Seo, da problema a opportunità per i giornalisti

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Nel terzo millennio, in piena era digitale tra motori semantici e intelligenza artificiale, l’attenzione del lettore è sempre più scarsa. Il contenuto da solo, spiega una nota di Keyformat,  sia pure informazione pregnante tempestiva e affidabile, non basta più: per farsi notare la notizia deve farsi trovare. E per questo, l’intervento dell’odiato/amato motore di ricerca è fondamentale. Diventa quindi necessario capirne il meccanismo e piegare il lessico ai suoi stilemi.
Il giornalista digitale deve quindi affiancare alla sua professionalità anche una conoscenza ulteriore.
L’indicizzazione di Google è ormai la principale discriminante tra la morte sicura di un sito (e di una notizia) e la possibilità giocarsi la partita. Il traffico organico non deve mai essere meno del 30%, una percentuale indicativa che può variare in base alla natura dei contenuti, della missione editoriale o commerciale o di servizio del sito comporta orizzonti diversi.
Quando poi si tratta di siti di news, l’incidenza del ruolo del motore di ricerca aumenta in special modo. Realtà come BBC, UsaToday, Corriere.it arrivano a derivare dalle ricerche su Google in media il 40% degli accessi.

Cos’è la seo?

La seo è l’insieme di tutte quelle attività utili – se non indispensabili – per beneficiare di una maggiore visibilità su Google, ed è diventata una sorta di spartiacque che classifica i risultati del motore di ricerca. Da una parte i siti che rispettano le linee guida fornite da Google, e che quindi godono di eccellente visibilità, dall’altra tutti quei siti che non si sono adeguati ai cambiamenti del web, vedendo così sempre più limitata la propria presenza sul motore di ricerca.
Lo stile di scrittura vivace e intrigante del giornalismo ha rischiato per molto tempo di essere mortificato da queste impostazioni ma oggi le cose sono cambiate. Oggi è la stessa Google a premiare contenuti altamente qualitativi, realmente interessanti per l’utente.

Contenuti di qualità VS fake news

In un’epoca in cui le notizie corrono alla velocità della luce, la gente s’informa sui social network (con tutti i rischi annessi, tra clickbaiting e fake news), è indispensabile essere riconosciuti dalla platea del pubblico come una fonte autorevole. In tal senso, la produzione di contenuti di qualità continua ad essere una scelta premiante. Non solo agli occhi degli utenti, ma anche del motore di ricerca. Contenuti di qualità – quindi – senza farsi trascinare dalla logica del click sui social ad ogni costo – ma facendo in modo che questi contenuti – proprio perché di qualità – vengano intercettati (e letti) dal maggior numero di utenti possibili.

È quindi necessario comprendere come scrivere nella maniera più efficace sia per il motore di ricerca che per l’utente. La vera capacità consiste nel mantenere il tono della propria scrittura, senza stravolgere la qualità del contenuto, ma rispettando alcune indicazioni fornite dallo stesso Google.
L’elevata età media dei giornalisti italiani rappresenta uno degli ostacoli principali: avendo svolto per anni il proprio lavoro sempre allo stesso modo, è particolarmente difficile chieder loro di cambiare. In linea generale, più l’età media è bassa, più c’è interesse verso l’argomento, elasticità nella produzione dei contenuti, talvolta curiosità verso i tool adoperati o verso gli strumenti di Google.

Necessario produrre contenuti ‘seo oriented’

Giornalisti freelance o blogger presentano un profilo più ‘digital’, mostrandosi un po’ più esperti, per necessità, in relazione a tutto che c’è dietro l’universo Google. Nei grandi gruppi editoriali invece, soprattutto negli anni scorsi, non era così indispensabile produrre dei contenuti ‘seo oriented’, né tantomeno specializzarsi in quest’attività in quanto la visibilità era comunque garantita, il traffico arrivava lo stesso, proprio perché si trattava di una grande testata.

Viviana Bottalico

Keyformat, web agency con riconosciute capacità nell’automotive, nel lifestyle, nel farmaceutico, nel settore ospedaliero, nella GDO e nel food&beverage è stata tra le prime realtà ad avere questa intuizione.

“Il nostro primo amore è e resta l’editoria, con migliaia di progetti realizzati, accompagnando realtà tradizionali nella trasformazione digitale. In ogni singolo progetto che esce dalla nostra agenzia mettiamo sempre passione, novità e competenza. Aiutare i giornalisti a padroneggiare il digitale è diventata una missione, inizialmente funzionale a garantire il successo dei vari progetti curati, oggi anche per traghettare professionalità affinate nei decenni ad avere una nuova lunga vita” afferma Viviana Bottalico, Managing Director Keyformat. “Siamo attivi da un paio di anni con una unit dedicata, ma l’esperienza degli specialist che compongono il nostro team è ultra-decennale. La squadra è formata da Seo Specialist, Content Manager e Seo Editor, anche provenienti proprio dal mondo del giornalismo ‘tradizionale’, ovvero legato alla carta stampata” prosegue Bottalico.

Keyformat ha finora formato oltre un centinaio di giornalisti, attivi in alcuni dei più importanti gruppi editoriali italiani. E l’agenzia conta di triplicare questo dato entro la fine del 2021, nonostante la pandemia in corso. L’ultimo affiancamento riguarda l’intero corpo redazionale del Gruppo Adnkronos: che ha visto Keyformat affiancare sia la redazione dell’agenzia di stampa che la redazione web. Un progetto sfidante soprattutto perché l’agenzia ha dovuto formare giornalisti che, letteralmente, non si fermano mai dovendo produrre informazione in tempo reale. I risultati sono già visibili: adnkronos.com è diventato il sito d’agenzia più letto in Italia proprio per il lavoro dei giornalisti (da marzo 2020, primo sito d’agenzia per numero di lettori secondo le classifiche ComScore).

I risultati ottenuti permettono di verificare il successo di queste attività attraverso rivelazione della variazione della quota di traffico organico del sito, la crescita in termini di posizionamento, visibilità e di numero di visitatori provenienti dai motori di ricerca. Ma sono significativi anche altri risultati, come ad esempio il traffico proveniente da Google News o Discover oppure il posizionamento medio per un determinato set di parole chiave.

“Il mondo è in costante evoluzione, così come Google. Ogni anno il motore di ricerca annuncia delle novità, è quindi indispensabile essere sempre al passo con i tempi. Nella collaborazione con Adnkronos, i nostri corsi di formazione sono stati riconosciuti dall’Ordine e hanno comportato l’accreditamento di punti di formazione per i giornalisti. Credo che questa impostazione possa e debba essere ricalcata” conclude Bottalico.