“La comunicazione è stata il peggiore nemico della campagna vaccinale”. Gismondo, microbiologa dell’ospedale Sacco

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“Credo che la comunicazione sia stata il peggiore nemico della campagna vaccinale” anti-Covid in generale e del vaccino di AstraZeneca in particolare, “perché con queste comunicazioni incerte e parziali la gente ormai è disorientata e rischiamo di rovinare parte della campagna vaccinale”. Lo dichiara all’Adnkronos Salute Maria Rita Gismondo, microbiologa dell’ospedale Sacco di Milano, dopo gli ultimi sviluppi che hanno portato le autorità sanitarie italiane a indicare per il siero anglo-svedese un uso preferenziale negli over 60.

“Avremmo avuto bisogno di un messaggio schietto e forte di Ema”, osserva la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze del Sacco. Secondo l’esperta, nell’indicare un possibile nesso fra vaccinazione e rari episodi di trombosi anomale, l’Agenzia europea del farmaco non avrebbe dovuto “lasciare ai diversi Paesi la possibilità di diverse soluzioni”. Questo alimenta ulteriormente “un senso di incertezza”, perché adesso “la gente non sa davvero più se è sicuro o no vaccinarsi con AstraZeneca”.

“Le persone devono capire che è necessario vaccinarsi – ribadisce Gismondo – e che i vaccini ormai ampiamente utilizzati in Europa hanno già superato tutti una sperimentazione su larghissima scala e quindi sono sicuri”.