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«Il diritto a Internet andrà in Costituzione». Queste le parole del Ministro Vittorio Colao in audizione ieri alla Camera. «Rodotà e Gaetano Azzariti - spiega Colao - trenta anni fa invocarono l’inclusione nella Carta costituzionale del diritto di accedere alla Rete». Poi, nel 2014, Rodotà curò una “Dichiarazione dei diritti in Internet” che la Camera approvò nel 2015. C’è scritto che «ogni persona ha eguale diritto di accedere a Internet in condizioni di parità, con modalità tecnologicamente adeguate». Oggi aggiunge Colao queste modalità hanno caratteristiche certe, e avanzate. Non è più sufficiente garantire una generica connessione a Internet. Serve la fibra che il governo Draghi si impegna a portare alla totalità delle famiglie entro il 2026, in linea con gli obblighi europei.
Allarme deepfake. La minaccia del deepfake pervade la politica, dopo la manomissione di un video che ha visto Giorgia Meloni protagonista di un film porno. In molti invocano una legislazione ad hoc, perché le implicazioni del deepfake sono talmente estese e gravi da sconfinare quasi sempre nell’illegalità. Per il Garante privacy, il rischio connesso all’utilizzo di questa tecnologia è proprio quello di «rappresentare una grave minaccia per la riservatezza e la dignità delle persone».
Il Milan firma un Manifesto contro l’odio social. Il manifesto firmato è quello della Comunicazione non ostile per lo sport, ideato dall’Associazione Parole O_Stili, che dal 2017 porta avanti un progetto di sensibilizzazione contro l’uso violento delle parole. Il club rossonero è il primo in serie A a sottoscrivere il patto. Intolleranza online, bullismo digitale e incitamento all’odio sono solo alcuni dei termini ai quali non ci si deve abituare e che ancora in troppi sottovalutano.
Licenziato per un post su Facebook. È successo ad un operaio dell’Ilva di Taranto, dopo aver condiviso sui social un post riguardante la nuova serie tv con Sabrina Ferilli, con tema principale le malattie provocate alla popolazione che vive intorno ad una fabbrica a causa dell’inquinamento. Dopo l’intervento del sindacato e dell’attrice, l’azienda è disponibile a trattare per il reintegro del lavoratore a patto che si scusi.
LinkedIn lancia nuove funzionalità per la ricerca di lavoro. Sono tre le novità principali: storia di copertina, modalità creatore di contenuti e pagina dei servizi. Le storie si basano sulla realizzazione di video, che riassumano la storia professionale in modo più coinvolgente. Con la ‘Modalità Creatore di contenuti’, gli utenti hanno l’opportunità di aggiungere il pulsante “Segui” al profilo, così da indirizzare meglio il proprio operato, anche con l’ausilio di hashtag in linea con i loro interessi. I freelance e i titolari di piccole imprese saranno in grado di creare una pagina dei servizi direttamente dal loro profilo, elencando i servizi che offrono, per attrarre nuovi potenziali clienti.