Ciro Grillo riapre il suo profilo Instagram. Il figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle ha riattivato il proprio profilo social, dopo averlo chiuso qualche anno fa a causa dell’indagine per stupro. L’ultimo post pubblicato è il video con l’agguerrita difesa del padre, che però si è rivelata un boomerang: tanti i commenti negativi («Vergogna», «Rispetto per la vittima», «buffone»), sia per lui che per Beppe Grillo.
Anche Apple punta sui podcast. Il nuovo sito web si chiama Apple Podcast for Creators e la missione è quella di aiutare chi crea podcast con guide e approfondimenti. Da quanto si è appreso, per accedere al programma i podcaster pagheranno un abbonamento annuale di 19,99 euro. Al momento del lancio il programma sarà disponibile in 170 Paesi.
Un miliardo di euro per il 5G, quattro miliardi per progetti nuovi sulla rete fissa. Più alcune centinaia di milioni per programmi specifici di cablaggio, arrivando poco sotto i 6 miliardi. È questo lo schema con cui il governo proverà a rispondere al ritardo sulla banda ultralarga utilizzando il Pnrr.
Amazon-Engie, asse verde sulle energie rinnovabili. Il colosso dell’eCommerce ha raggiunto ieri un accordo con Engie, che gli fornirà energia verde da due nuovi impianti agro-fotovoltaici, tra i primi in Italia nel loro genere, con una capacità produttiva di 104 Megawatt.
L’effetto lockdown è finito: Netflix manca gli obiettivi e il titolo affonda in Borsa. La piattaforma ha perso il 10% del suo valore in borsa, perché gli abbonati non aumentano più come all’inizio della pandemia.
Non si arresta l’effetto Ferragni su Tod’s. Ieri Tod’s ha rinnovato il consiglio di amministrazione, ufficializzando l’ingresso di Chiara Ferragni nella società. A Piazza Affari, il titolo ha registrato un +4,3%.
Circola versione WhatsApp rosa, ma è una truffa. È stata individuata da un ricercatore che l’ha denunciata su Twitter: gli utenti colpiti ricevono un link che invita a scaricare una versione di WhatsApp che promette di cambiare il colore dell’interfaccia, dal verde al rosa. Ma una volta installata, l’app scompare dalla schermata principale del dispositivo e resta attiva in background rubando i dati personali delle vittime, prendendo il controllo della rubrica, o inviando messaggi ai contatti e chiedendo a sua volta di effettuare il download dell’applicazione.
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