Non è una giornata come le altre quella del 5 maggio 2021 per i vertici di Sky. Stamane, infatti, ci sono due appuntamenti che potrebbero essere decisivi per i destini futuri della pay tv. Alle 12.00, infatti, si tiene l’assemblea di Lega che dovrebbe decidere sull’assegnazione dell’ultimo pacchetto di diritti del calcio di Serie A che rimane da aggiudicare, il ‘famigerato’ 2 che, in sede di prima fase della gara, i club avevano deciso di non attribuire a Sky. La pay aveva proposto circa 85 milioni per le tre partite in co esclusiva che rimangono da assegnare dopo che i polposi ‘uno’ e ‘tre’, che contengono tutta l’offerta principale, se li era aggiudicati Dazn.
A quanto pare, per il pacchetto 2 – prezzo base 150 milioni, ma l’assemblea potrebbe decidere di assegnarlo anche ad un prezzo inferiore – non sono arrivate altre o diverse proposte rispetto a quella di Sky (entro lunedì 3 maggio dovevano essere recapitate alla Lega le richieste), che così, conquistandolo, potrebbe munire di un contenuto in più la propria offerta di calcio, comprendendo il cespite ancora all’incanto: la terza, la sesta e l’ottava partita del lotto del campionato di Serie A, e cioè la partita delle 20.45 del sabato, quella delle 12.30 della domenica e quella delle 20.45 del lunedì.
L’idea è quella, in attesa di verificare come andranno i ricorsi esperiti, di difendere il più possibile il proprio parco abbonati dall’attacco di Dazn e TIM, partner tecnologico e commerciale della pay via streaming guidata da Veronica Diquattro.
E in questo contesto strategico e tattico molto fluido e in divenire, Sky in queste settimane ha annunciato ai propri abbonati che non farà pagare il pacchetto calcio fino a settembre ed ha al contempo ufficializzato i rinnovi e i nuovi accordi che portano nel bouquet della tv a pagamento Serie B, Bundesliga, Ligue 1. Sky, inoltre, a giugno trasmetterà tutte le partite degli Europei di calcio, e conta così di fermare una eventuale emorragia di sottoscrittori estivi verso Dazn/TIM, nella fase commerciale clou, mettendo pure sul piatto il resto dei diritti tv dello sport che sono già nel carniere (grande tennis, Formula 1, Motomondiale, NBA e tanto altro ancora).
Mattinata decisiva per Sky – e non è un caso che gli avvenimenti coincidano – anche perché si attendono gli esiti dell’udienza al Tribunale di Milano, chiamato a decidere sul ricorso presentato da Sky sulla modalità e l’esito della gara per i diritti tv con cui la Lega Calcio ha attribuito a Dazn la totalità delle partite di Serie A.
Non è escluso che il giudice conceda un altro round, consentendo la presentazione di ‘memorie’ agli avvocati, ma viene ritenuta più probabile una decisione; in arrivo quasi immediatamente e comunque entro i dieci giorni successivi all’udienza. La tesi del ricorso della pay è che il processo esperito violi il principio chiave della Legge Melandri, la ‘no single buyer rule’, giacché l’aggiudicazione dei pacchetti 1 e 3 ad un solo attore di fatto, coincida con un marginale significato e peso del pacchetto ancora non aggiudicato.
In passato, in effetti, non si era mai verificata una disparità così secca tra il valore dei pacchetti messi in gara. Il lotto due, ad esempio, vale palesemente molto meno di quello che si era aggiudicato Dazn nella gara precedente edi quello di Premium, ai tempi della concorrenza con Sky (la pay del digitale terrestre di Mediaset deteneva un pacchetto meno esteso e importante di quello di Sky, ma comunque comprendente le migliori partite del lotto, e quindi non paragonabile per valore al pacchetto due che ‘contiene’ le tre co esclusive).
Il giudice dovrà quindi decidere sulla ‘rilevanza’ e lo spessore, l’elevato interesse o meno, del pacchetto 2 oggi all’incanto. Basta o non basta, il fatto che il pacchetto 2 sia eventualmente assegnato a Sky, per una cifra congrua e importante, a garantire alla Lega e a Dazn il rispetto del principio della ‘no single buyer rule’ della Melandri? Stamane vedremo, quindi, se dal giudice stamane arriverà un’ordinanza e di che tipo.