Con il Pnrr per la transizione digitale “abbiamo quasi 50 miliardi a disposizione e la mia parte sono 13 miliardi: si concentra su infrastrutture digitali e digitalizzazione della pa”. Lo ha precisato il ministro Vittorio Colao intervenendo con un saluto alla presentazione del rapporto Cotec-Bei sulla digitalizzazione delle Pmi.
Non basta trovare i fondi, per la ripresa servono le competenze, ha detto il ministro. “Dobbiamo però essere onesti con noi stessi: la dotazione del PNRR è una condizione per la ripresa, non è una garanzia di successo. Per questo obiettivo occorre un cambio di passo ulteriore, attraverso sostanzialmente due sforzi di riforma: il primo, di trasformazione del servizio pubblico; il secondo, di sviluppo di conoscenza e competenze”.

Il secondo sforzo – ricorda Ansa – “è forse quello ancora più importante. Si tratta di investire in modo massiccio nello sviluppo delle conoscenze digitali delle persone: a partire dal sistema educativo, fino ad arrivare dentro le nostre PA, dentro alle imprese, agendo sia dal lato dell’offerta che dal lato dello stimolo alla domanda di competenze. Sappiamo tutti che non c’è vera innovazione senza profonde competenze. Mancando queste, gli investimenti non possono decollare, la modernizzazione della PA rimarrà al palo e il sistema educativo non può diventare un motore di promozione sociale”.
Il ministro cita lo studio COTEC-BEI sulle Pmi da cui emerge che le (scarse, ndr) “competenze digitali sono una delle cause del ritardo di digitalizzazione delle nostre Piccole e medie imprese. Gli autori del rapporto ci dicono che gli investimenti in formazione ICT delle nostre PMI sono bassi, troppo bassi. Appena due imprenditori su dieci, tra quelli medi e piccoli, investono regolarmente per formare il personale sull’ICT”.