Si presenta come la prima radio di un teatro. Ma nessuno pensi a qualcosa di paludato e ‘noioso’. Radio Parenti nasce dall’energia di Andrée Ruth Shammah, che nel suo palinsesto mescola linguaggi, musica e parole.
Alto e basso, serio e leggero, materiale d’archivio e nuove produzioni. Ci sono pillole di memoria, che riportano in vita le voci di Eduardo o Giorgio Albertazzi, si possono ascoltare sketch in milanese e incontri con filosofi, la colonna sonora è un ‘Giardino musicale’ costruito da Matteo Ceccarini (“con quella musica che in radio non si ascolta mai, che sia Sakamoto o Bach”) e la scoperta dei grandi del jazz,.
C’è anche uno spazio di news, che non sono semplici notizie ma interpretazione del mondo. Le news arrivano da Linkiesta, il cui direttore Christian Rocca è anche direttore di Radio Parenti, a tutti gli effetti una testata giornalistica.

La struttura comunque è quella di una vera radio.
Andrée Ruth Shammah, direttrice da quasi mezzo secolo del Teatro Franco Parenti, ci tiene a sottolineare che tanti teatri hanno scoperto, soprattutto in questo periodo di chiusura, la formula dei podcast. Ma Radio Parenti – la si può ascoltare da domani: www.parentionair.it – è un’altra cosa.
L’emittente ha infatti 6 ore quotidiane di palinsesto (ripetuto in loop per 4 volte), che si rinnovano ogni giorno. Il materiale che contengono è frutto della generosità anche di tanti ‘amici’ del teatro oltre che dei ricchi archivi. Niente pubblicità: per sopravvivere la direttrice lancia un appello a chi voglia sostenerla (e in base magari alle donazioni potrà avere acceso anche ad altri preziosi materiali).

Per chi pensa che fra teatro, luogo della visione, e radio, spazio della parola, ci sia contraddizione, l’emittente è pronta a superare le barriere, “per risvegliarci allargando lo sguardo sul mondo”, dice la direttrice. Sottolineando che “in Italia non esiste – a parte Rai 3 – una radio libera culturale”.
Alla messa a punto del progetto ha lavorato per l’aspetto tecnico produttivo BV Media, il cui project manager Roberto Zeccara ha scelto – con la Shammah – digitalizzato e adattato alla fruizione radiofonica migliaia di ore e contenuti.