“Fra poco partirà il tavolo di lavoro che dovrebbe diventare una legge complessiva per il settore dell’editoria e del libro, sul modello di quella del cinema. Se si ritiene giustamente che il film sia un elemento importante, a maggior ragione lo è il libro. Se nel mondo del cinema si aiuta tutta la filiera, i distributori, gli esercenti, gli autori, le case produttrici, lo stesso elemento dovrebbe arrivare nel mondo del libro”. Lo ha detto oggi il ministro della Cultura Dario Franceschini a conclusione del convegno dei Librai italiani di Ali-Confcommercio.

Oltre all’obiettivo generale di aumentare la lettura su cui sta facendo un grande lavoro il Cepell, “c’è un impegno ulteriore che è difendere, tutelare e valorizzare le librerie che hanno un valore sociale e aggregativo. Lo Stato si deve preoccupare di tutelare questi luoghi attraverso vari strumenti: incentivi fiscali, incentivo diretto.
Una delle cose su cui vorrei ragionassimo è di immaginare degli aiuti, degli incentivi per chi apre una libreria in un pezzo di territorio che non ha una libreria” ha sottolineato il ministro. “Bisogna affrontare anche il tema delle detrazioni fiscali dei libri che aiuterebbe, anche se sono un vantaggio per chi ha tasse da pagare, non per chi è incapiente e non ha niente da cui detrarre per cui si crea un ulteriore differenziazione”.
Franceschini ha anche annunciato, ricordando alcune cose fatte finora: “il Tax credit librerie nel 2020 lo abbiamo portato a 13 milioni per soddisfare tutte le domande. La mia intenzione è fare lo stesso negli anni a seguire perchè dobbiamo garantire che tutte le domande vengano soddisfatte. Per l’App 18, che va prevalentemente in acquisto di libri, nell’ultimo decreto sostegni abbiamo messo altri 70 milioni di euro che consentirà anche per quest’anno di avere la carta a 500 euro per ogni ragazzo diciottenne. Abbiamo fatto le misure per l’emergenza: per i piccoli editori 20 milioni, per i traduttori 5 milioni, abbiamo dato aiuti generali e soprattutto fatto quell’operazione che trovo non simbolica ma reale, di consentire l’apertura delle librerie nelle zone rosse come le farmacie, i negozi di alimentari. È un dato molto importante che può aprire la strada a futuri provvedimenti. Come qualche anno fa fu fatta la legge riconoscendo i musei servizi pubblici essenziali come gli ospedali e le farmacie e siamo l’unico paese ad averlo fatto”.
C’è “un grande lavoro da fare. Non dobbiamo creare una lotta su una fetta di mercato piccola. Può darsi che Amazon aiuti ad avvicinarsi alla lettura, non lo so, lo vedremo. Il lavoro complessivo è aumentare i lettori in Italia, è aumentare il mercato. C’è un dibattito più recente di quello di Amazon che è Netflix-sale cinematografiche. Apparentemente Netflix sottrae quote di mercato, ma se aumenti il numero di persone che vogliono vedere un film può darsi che ci sia un aumento complessivo. Non so come andrà e non abbiamo tutti gli strumenti per regolare dove va il mercato, le tecnologie però dobbiamo fare uno sforzo complessivo : aumentare il numero dei lettori italiani. È successo qualcosa di positivo tra le tante cose drammatiche della pandemia, l’aumento della vendita dei libri.
Dobbiamo capire se è un dato strutturale o legato a un momento. Io credo che sia un dato strutturale perchè il lockdown è stato un punto di rottura talmente forte nella vita delle persone, nelle società, che porterà una riscrittura dei bisogni delle persone. Non sarà tutto come prima. La riscoperta di alcuni valori durante le chiusure e i limiti credo abbia riavvicinato una serie di persone ai consumi immateriali e quindi può darsi che questo porti verso un aumento dei consumi culturali e noi dobbiamo lavorarci perchè questa che può essere una speranza, un’intuizione, diventi una cosa concreta” ha spiegato il ministro Franceschini.