Cina e (non) libertà di espressione. Blogger condannato a 8 mesi di carcere perchè ha rivelato il numero di vittime negli scontri con l’India

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Il blogger cinese Qiu Ziming è stato condannato a otto mesi di carcere per aver diffamato “eroi e martiri”, un reato introdotto nel 2018, dopo aver pubblicato post in cui suggeriva che il numero di soldati cinesi morti negli scontri al confine, nella valle di Galway, con l’India, lo scorso anno fosse più alto di quello ammesso, comunque con fatica, dalle autorità. Insieme a Qiu, che su Weibo ha più di 2,5 milioni di follower, erano state arrestate, lo scorso febbraio, almeno altre cinque persone.

Qiu Ziming (foto South China Morning Post)

Nel maggio dello scorso anno, lungo il confine conteso, i militari di Cina e India hanno iniziato a lanciarsi sassi in una escalation di violenze culminata il 15 giugno con decine di morti. L’India aveva denunciato 20 morti ma la Cina non aveva mai confermato alcuna vittima fra le sue forze fino a che, lo scorso febbraio, erano stati insigniti di onorificenze postume quattro soldati.
Qiu aveva anche scritto che il comandante delle forze dislocate in quella zona era sopravvissuto “proprio perché era l’ufficiale di grado più alto”, una considerazione che, scrive il Guardian, ha fatto infuriare le autorità.

Qiu, che ha già fatto una confessione trasmessa dalla televisione di stato e dovrà farne altre sui principali portali, è la prima persona a essere detenuta con la nuova legge, emendata lo scorso anno per aumentare fino a tre anni di carcere la pena. Il blogger ha 38 anni ed è originario di Nanchino.