Decisamente anomala. Quella che è appena passata in giudicato, dall’autunno del 2020 (dal primo ottobre) fino alle estreme propaggini della primavera del 2021 (fino al 31 maggio) è stata una stagione televisiva destinata a rimanere senza precedenti e, si spera, a non potersi ripetere.
Per tutta la sua durata, infatti, è stata caratterizzata dai vincoli e i limiti imposti dalla pandemia, che – tra allentamenti e restringimenti, fino alla svolta dei vaccini – indubbiamente hanno fatto crescere i consumi di tv del pubblico costretto a casa, anche se non ai livelli record toccati tra febbraio e giugno 2020, nel periodo in cui le restrizioni covid erano state massime.
Un contesto quello dell’anno trascorso che oltre a favorire la ‘vecchia’ tv generalista, ha posto però anche il seme di sovvertimenti molto profondi dello scenario più tradizionale. La pandemia infatti ha pure accelerato l’adesione degli italiani alle proposte delle nuove offerte vod, da Netflix, in giù, con gli OTT e le major che hanno prodotto i propri canali streaming globali che ora sembrano indirizzate a dire la propria anche sull’offerta live e di sport.
Sintomatico che gli italiani si apprestino a seguire gli Europei di calcio in alta definizione, con possibilità di visione in 4k e HDR con decoder e televisori di ultima generazione, by Sky e by Rai, in modalità broadcast, ma con l’emissione broadband che sarà protagonista con Dazn del racconto del prossimo campionato di Serie A e con Infinity e Amazon Prime, anche della prossima Champions League.
La ricerca/bilancio di Studio Frasi, prodotta in conclusione della fase più canonica della stagione tv, registra proprio che il dato in crescita maggiore nel consumo di televisione è collegato proprio alla presenza delle smart tv connesse ad internet.
La ricerca di Studio Frasi: crescono le smart TV (+39%), invadendo per lo più il soggiorno
Così, mentre ancora circolano i rumors secondo cui potrebbe essere rinviata la transizione al sistema digitale DVB T2, Studio Frasi certifica come tra l’1 ottobre 2020 e il 31 maggio 2021 ben 22 milioni di persone hanno seguito i programmi televisivi da una smart tv connessa, con un +39% rispetto alla scorsa stagione, in particolare in soggiorno (75%).
Rispetto alla stagione 2019-2020 l’ascolto complessivo ha il segno meno (-2,2%). Un lieve calo per il totale che resta sopra gli 11 milioni nel giorno medio (11,3 milioni dell’attuale stagione, rispetto agli 11,6 milioni del 2019-2020). Ma è secco il progresso rispetto all’ultima stagione prima della pandemia (2018-2019), quando il totale nel giorno medio fu di 10,4 milioni di persone.
Prima Rai, seconda Mediaset, mentre Discovery sale sul podio. Bene Rai1, Canale 5 e Rai3, male Rai2 e Italia1, Rete4 davanti a La7
Al top della graduatoria per gruppi televisivi si conferma la Rai, con un ascolto medio 4,2 milioni nei 243 giorni della stagione, pari al 36%, seguita da Mediaset al 32,5%; segue al terzo posto Discovery con il 7,2%.
Nella graduatoria nel giorno medio, Rai1 è ancora la rete più seguita, con 1,9 milioni e il 17%; segue Canale 5 con 1,8 milioni di spettatori medi e il 15,9%. In terza e quarta posizione – rileva ancora Studio Frasi – si collocano le altre due generaliste del servizio pubblico, con Rai3 al 7,6% e Rai2 al 4,8%.
Vicino alla seconda rete pubblica arriva Italia1 con il 4,6%, mentre Rete4 (al 3,8%) precede La7 (al 3,5%).
Dietro le generaliste, si collocano Tv8 (1,8%) e Nove (1,7%). In pratica tra le emittenti in crescita nel giorno medio le prestazioni più interessanti sono quelle di Rai1 (dello 0,11%), Canale 5 (+0,54%) e Rai3 (+0,57%). Tra le ‘altre’ la prestazione migliore la fa Nove (+0,12%), che però rimane dietro Tv8 (in flessione di 0,3 punti di share).
Nella graduatoria della prima serata, invece, pur prevalendo chiaramente col 19,03, Rai 1 risulta in leggera flessione, mentre Canale 5 (14,7%) mostra una spstanziale stabilità delle prestazioni (+0,06). Il vero fenomeno in termini positivi, è senza dubbio Rai3, che arriva al 6,53% (+1,18), fortissima in prima serata con Fabio Fazio, Sigfrido Ranucci e Federica Sciarelli, mentre appaiono nette le flessioni delle ex reti ‘giovani’, con Italia 1 quarta al 5,51 (ma perdendo 0,83 punti di share) e con Rai2 quinta col 4,47%, ma con un calo che sfiora il punto. In calo Rete4, stabili le prestazioni de La7, anche in questa graduatoria spicca la crescita di Nove, che però anche in questo caso rimane dietro Tv8.
Quanto ai generi, la tipologia più presente nell’offerta Rai è l’informazione: il palinsesto di Rai1 è composto per il 48% da programmi di informazione. Su Canale 5 domina invece l’intrattenimento leggero (44,3%). Anche per Rai3 l’informazione è al primo posto con il 48% dell’offerta complessiva, mentre Rai2 privilegia la fiction (38,4%), al top anche su Italia 1 (60,3%), Rete4 (65%) e 20 (89%). A tutta informazione la programmazione di La7, con il 64,9% dell’offerta complessiva.
La classifica dei programmi: vince Conte in simulcast, poi Mattarella, Sanremo e Montalbano. Argentero e Ranieri le grandi ‘novità’ in fiction
Interessante la graduatoria che rende edotti sulle trasmissioni più seguite di tutto l’anno, considerando anche le emissioni in simulcast, molto caratteristiche del periodo della pandemia. L’evento più visto risulta la conferenza stampa di Giuseppe Conte del 4 novembre del 2020. Dietro l’ex premier si colloca il messaggio di capodanno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 31 dicembre del 2020.
Tra le trasmissioni ‘normali’, con Rai1 che monopolizza tutte le posizioni d’avanguardia, spicca il risultato della finale di Sanremo 2021, che precede l’ultima versione prodotta de Il Commissario Montalbano (Il metodo Catalanotti).
La sorpresa dell’anno è stata indubbiamente la fiction con Luca Argentero, Doc Nelle tue mani, che è andata in onda in un periodo che ha enfatizzato il valore del contenuto. Mentre in tema calcio, con 8,3 milioni di spettatori, guida la graduatoria Juventus-Inter di Coppa Italia. Altra novità baciata dagli ascolti, in tema fiction, Le Indagini di Lolita Lobosco, con Luisa Ranieri protagonista.