Un patrimonio di 1.500 opere d’arte tra tele, arazzi e sculture. E’ la collezione della Rai, dalla quale però mancano all’appello 120 opere, quasi certamente rubate da tutte le sedi della tv di Stato, da nord a sud. Lo riferisce ‘Il Messaggero’, sottolineando che “il sospetto che molte di loro siano state trafugate da dipendenti infedeli è molto più di un’ipotesi”. Sulla vicenda, denunciata dai vertici di Viale Mazzini, il pm romano Francesco Marinaro “ha già avviato la maxi inchiesta e ha individuato – scrive il quotidiano romano – anche il ladro del quadro ‘Architettura’ del pittore Ottone Rosai. Un’opera sottratta proprio da un impiegato (adesso in pensione) di Viale Mazzini”.
Tra le opere che mancano all’appello, ad esempio, quattro miniature, alcune in bronzo e altre in argento, del Cavallo dello scultore Francesco Messina: la versione, in scala ridotta, della statua-simbolo della Rai posta all’ingresso di Viale Mazzini realizzata dallo stesso Messina. Sparite dal 2004 anche ‘Vita nei Campi’ di Giorgio De Chirico e ‘La Domenica della Buona Gente’ di Renato Guttuso. E ancora opere di Casorati, Monachesi, Nespolo e stampe di Modigliani, Sisley, Corot, Monet e Piranesi (in questo caso è una riproduzione). “Buona parte dei dipinti scomparsi nel nulla – riferisce Il Messaggero – secondo la ricostruzione investigativa, è assente dalle sedi Rai almeno a partire dal 1996. Questo fu l’anno in cui la televisione pubblica organizzò una mostra a Lecce: Opere del Novecento Italiano nella collezione della Radiotelevisione italiana. Ebbene gran parte di quelle tele oggi introvabili all’epoca erano esposte”.