La cooperazione internazionale per le produzioni multimediali in Europa è sempre più urgente, soprattutto nel servizio pubblico.

“Non è solo il futuro, ma è proprio il presente: non abbiamo molto tempo a nostra disposizione per chiudere il gap con i grandi player”, ha spiegato Noel Curran, direttore generale dell’European Broadcuster Union (Ebu), che sta lavorando proprio per “l’acquisizione di nuovi contenuti” e una maggiore cooperazione in Europa su serie, format e programmi. Il consolidamento di grandi player, da Amazon a Discovery, e l’aumento delle piattaforme Ott, “sta accadendo in modo molto rapido”. In più, l’attenzione di Netflix per i talenti “sta aumentando e noi non abbiamo lo stesso budget”. Secondo Curran, che ha parlato durante un panel organizzato dalla Rai in occasione del Prix Italia 2021 e moderato dalla giornalista Monica Maggioni, la tv e la radio stanno conoscendo un grande successo dopo lo scorso anno, ma dice Curran, “non c’è spazio per il compiacimento”.
Come Ebu, “abbiamo un’iniziativa di coproduzione di serie tv e dobbiamo istituire una task force, un gruppo per l’acquisizione di nuove serie tv, che coinvolga il mercato europeo: possiamo farcela”. Questi, afferma, “sono i punti essenziali, c’è un movimento del mercato che spinge in questo senso. Dobbiamo lavorare insieme nonostante le barriere linguistiche, lo abbiamo già fatto e possiamo continuare a farlo. Poi, dobbiamo essere pronti a lavorare caso per caso con le compagnie di produzione. Netflix è cresciuta grazie ad accordi di coproduzione e alle acquisizioni. Bisogna continuare con gli accordi di partnership e il giorno per farlo è oggi, adesso, bisogna correre”, conclude.