Giuseppe Albeggiani, il nuovo amministratore delegato di Enit

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62 anni, mantovano: Giuseppe Albeggiani è il nuovo amministratore delegato di Enit, scelto dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia.
Nel cda dell’Agenzia nazionale per il turismo il neo ad lavorerà con il presidente Giorgio Palmucci e il consigliere Sandro Pappalardo in rappresentanza delle Regioni.
Albeggiani si presenta come esperto di etnomarketing, avendo fondato nel 2006 la Etnocom, società di consulenza dedicata al marketing multietnico. Autore nel 2008 con Stephanie Capparell del libro ‘Blues Marketing’ (Baldini e Castoldi) sugli Stati Uniti e la crescita multietnica oltre il razzismo, l’amministratore delegato ha lavorato come strategic planner per J.Walter Thompson, Saatchi&Saatchi, DMB&B. E’ stato inoltre direttore marketing alla Bulgari Corporation of America New York e advertising manager presso la Stet Hellas di Atene. Di marketing (ed etica) si è occupato anche per il quotidiano Metro.
Con la moglie, la giornalista Francesca Nunberg, ha inoltre dato vita alla società TheBe. Molto legato alla famiglia (ha 3 figli, uno dei quali adottato in Etiopia), ama anche lo sport: vela, sci alpinistico, snowboard, tennis. E soprattutto il basket, che continua a praticare. Di calcio invece ha avuto un’esperienza da direttore marketing con la Sampdoria di Massimo Ferrero e il canale Samp Tv: 5 mesi prima di andarsene e raccontare il tutto nel libro ‘Smarketer’.

Giuseppe Albeggiani

Albeggiani ha illustrato al consiglio di amministrazione le linee guida che intende seguire durante il mandato: riorganizzazione della struttura e riqualificazione delle professionalità in funzione degli importanti investimenti in infrastruttura digitale del ministero del Turismo previsti dal Pnrr, una spinta concentrata sulla diversificazione degli strumenti utilizzati per la promozione all’estero del Paese.
Ma anche ampio spazio alla promozione turistica interna: “Il nostro hardware – dice – è il territorio e il patrimonio culturale italiano. Dobbiamo sfruttare le opportunità offerte dai grandi investimenti in software digitale per farlo performare al meglio e conoscere sia al mondo che agli stessi italiani”.