Appello della Figc al governo: "Sostenete il sistema calcio, è fondamentale". E invia un'analisi con potenzialità e criticità

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“Sostenete il sistema calcio, è fondamentale per la ripresa generale dell’Italia”. Il calcio italiano lancia il suo grido d’allarme. E lo fa con un documento ufficiale che la Figc ha inviato oggi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai rappresentanti dei Dicasteri di Economia e Finanze, Salute e Sviluppo Economico, nonché al Sottosegretario allo Sport. “Le gravi ripercussioni economiche generate dall’emergenza pandemica da Covid-19 e le conseguenti misure di contenimento a cui si sono sottoposti i Club professionistici sono diventate ormai insostenibili, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’intero comparto.
“Siamo ad un bivio – sottolinea il presidente della Figc Gabriele Gravina – dobbiamo agire con celerità per impedire che la crisi del calcio professionistico obblighi i Club al blocco dell’attività, mettendo così in ginocchio tutto il comparto sportivo, le aziende dei 12 settori merceologici ad esso collegati e l’intero sistema Paese, con un non auspicabile decremento della contribuzione fiscale diretta e indiretta. Non abbiamo chiesto ristori al Governo, piuttosto di riconoscerci l’importanza socio-economica che il calcio ha attraverso l’adozione di alcune misure urgenti per risollevare i Club dalla crisi generata dal Covid-19. Il calcio può avere un ruolo determinante per la ripresa complessiva dell’Italia”.

Gabriele Gravina (foto ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

Nella nota, riportata da Ansa, la Federcalcio sottolinea “il rischio della sopravvivenza dell’intero comparto del calcio che, come ampiamente dimostrato nel documento inviato dalla Figc al Governo, di fatto rallenta anche la ripresa economica generale dell’Italia”. Per ogni euro investito dal Governo italiano nel calcio – scrive la Figc – infatti, il sistema Paese ha ottenuto un ritorno in termini fiscali e previdenziali pari a 17,3 euro, con evidenti benefici in termini percentuali sul PIL, tanto che l’ammontare della contribuzione fiscale e previdenziale del calcio professionistico degli ultimi 13 anni è stata pari a 14 miliardi di euro.
“Gli importanti risultati ottenuti fino ad ora dalla FIGC, grazie alla costante e proficua interlocuzione con il Governo (dagli interventi in materia di fiscalità, ai rimborsi per le spese sanitarie, passando al rinnovo per il mondo del calcio della facilitazioni contenute nel cosiddetto decreto ‘impatriati’, solo per citarne alcuni), rischiano di essere vanificati – si legge nella nota della Federcalcio – senza interventi più strutturali a livello legislativo e soprattutto un’adeguata programmazione per la stagione agonistica alle porte”.
Oltre a rinnovare la richiesta dell’apertura al 100% degli stadi (luoghi all’aperto) per i possessori delle ‘certificazioni verdi Covid-19’ o, in subordine, di prendere in considerazione il concetto di ‘sedute alternate a scacchiera’ in luogo della ‘distanza interpersonale di un metro’, la Figc ha proposto una serie di provvedimenti per creare le condizioni per un’effettiva ripresa del settore: il rinvio per un congruo periodo di tempo (non meno di due anni) di tutti i versamenti dovuti a titolo di imposte dirette e indirette nonché dei contributi previdenziali a decorrere dalla entrata in vigore della legge con successivo pagamento con massima rateizzazione sino a cinque anni; la sospensione sino al 30 giugno 2023 del “divieto di pubblicità e di sponsorizzazione”, il cosiddetto betting; l’accesso facilitato a misure di sostegno alla liquidità delle società sportive nonché strumenti di garanzia dedicati alle società in crisi; procedure dedicate di rateizzazione e di conciliazione dei debiti fiscali delle società di calcio con l’Agenzia delle Entrate; utilizzabilità in compensazione dei crediti per imposte anticipate derivanti da perdite fiscali in fase di liquidazione dei debiti tributari per ritenute sui compensi erogati ai tesserati; introduzione di sgravi fiscali e contributivi in relazione ai contratti stipulati con calciatori professionisti di giovane età attraverso la modalità dell’apprendistato;  creazione del “fondo salva calcio” attraverso la destinazione, sino al 30 giugno 2023, della quota dell’1% sul totale della raccolta da scommesse relative a eventi sportivi di ogni genere, anche in formato virtuale, effettuate in qualsiasi modo e su qualsiasi mezzo, sia on-line, sia tramite canali tradizionali, ad un fondo gestito dalla FIGC e destinato a misure di sostegno e di ripresa del calcio nazionale professionistico e dilettantistico, della Divisione Calcio Femminile e del Settore Giovanile e Scolastico.
Dal Pino: Servono interventi per arginare crisi dei club – “Il dialogo e il confronto con le Istituzioni prosegue con l’obiettivo di modificare il decreto 105/2021 laddove prevede il 50% della capienza e comunque un distanziamento di almeno un metro negli stadi all’aperto”. Lo ha detto il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino, al termine del Consiglio di Lega, in cui tra le altre tematiche ha illustrato ai Consiglieri il documento inviato stamane dalla Figc al Governo.
“Confermiamo la richiesta di avere nei nostri impianti il 100% della capienza con green pass, in subordine riteniamo ci siano le condizioni per avere da subito una capienza effettiva al 50% con sedute a scacchiera in sostituzione del metro di distanza che determina una fruizione inefficiente delle strutture”, ha proseguito.
“Consapevoli delle grandi sfide dell’Esecutivo, nei colloqui con le Istituzioni abbiamo evidenziato come la crisi prodotta dall’emergenza sanitaria e le misure restrittive conseguenti abbiano generato una rilevante crisi di liquidità nel calcio professionistico, mettendo in ginocchio un settore che può invece contribuire molto al rilancio del Paese da un punto di vista economico e sociale. Abbiamo sottolineato la necessità di misure e interventi dettagliati nella comunicazione odierna della FIGC”, ha concluso Dal Pino.