Diritto d’autore: il governo vara lo schema del decreto che predilige la tutela degli autori. Franceschini: Senza gesto creativo, non c’è contenuto

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Via libera del consiglio dei ministri allo schema preliminare di decreto legislativo che recepisce la Direttiva UE sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale che sarà adesso all’esame del Parlamento per poi essere adottato definitivamente dal Cdm. Come riporta Ansa, è introdotto un diritto connesso per l’utilizzo online dei loro contenuti a favore degli editori dei giornali, che possono negoziare accordi per vedersi riconosciuta un’equa remunerazione per l’utilizzo dei contenuti da loro prodotti. È previsto inoltre il diritto degli autori dei contenuti giornalistici a ricevere una quota dei proventi attribuiti agli editori.
Franceschini, su copyright norme chiare e trasparenti –  “Con il recepimento della direttiva copyright viene rafforzata la tutela degli autori e degli artisti con norme chiare e meccanismi trasparenti e adeguati all’era digitale”. Così il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, commenta l’adozione da parte del Consiglio dei Ministri dello schema preliminare di decreto legislativo che recepisce la Direttiva UE  sul diritto d’autore.

Dario Franceschini (Foto Mauro Scrobogna /LaPresse)

“Nell’elaborare questo provvedimento, condiviso con tutte le realtà del settore, si è deciso di prediligere la tutela degli autori, dando loro il giusto rilievo – prosegue Franceschini -. Senza il gesto creativo, non c’è contenuto: di questo bisogna tener conto lungo tutta la filiera del settore, tanto più considerando il notevole salto tecnologico conosciuto negli ultimi anni. Il valore autoriale, così come quello degli artisti interpreti ed esecutori, deve essere difeso, anche attraverso una maggior trasparenza da parte delle piattaforme digitale dell’utilizzo dell’opera creativa”.
Moles: Svolta decisiva che ristabilisce equilibrio – “L’adozione in Consiglio dei ministri dello schema preliminare di decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue sul diritto d’autore e i diritti connessi nel mercato digitale segna una svolta decisiva per il mondo dell’editoria nel nostro Paese. E’ un risultato molto importante, il frutto del lungo lavoro svolto, in un clima di grande collaborazione, da me e dal mio Dipartimento con il ministro della Cultura Dario Franceschini e con tutti gli altri ministeri coinvolti”. Così in una nota Giuseppe Moles, sottosegretario all’Editoria.
Giuseppe Moles (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

“Un punto fondamentale del provvedimento riguarda il diritto degli editori a vedersi corrispondere un equo compenso da parte delle piattaforme per l’utilizzo on line dei loro contenuti giornalistici. La definizione della giusta remunerazione potrà derivare da una negoziazione tra le parti ed, in caso di mancato accordo, interverrà l’Agcom. Si tratta di un principio sacrosanto in grado di ristabilire un equilibrio tra gli editori ed i prestatori dei servizi online. Avremo dunque, da ora in poi, la doverosa tutela e la necessaria valorizzazione di chi crea un prodotto e nuove risorse disponibili per gli editori, derivanti dal riconoscimento della giusta remunerazione. Un obiettivo raggiunto, del quale sono estremamente soddisfatto”, conclude.
Mogol (Siae): Un passo avanti, ma vigiliamo – “Ringrazio il governo e in particolare il ministro Dario Franceschini: sono particolarmente felice di questo ulteriore passo avanti verso la definitiva approvazione perché è una questione di civiltà e di giustizia nei confronti dei tanti autori che ho l’onore di rappresentare”. Lo afferma il presidente della Siae Giulio Rapetti Mogol, dopo il via libera del Consiglio dei ministri allo schema preliminare di decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue sul diritto d’autore.    
“Rafforzare la tutela degli autori con norme adeguate all’era digitale è uno step fondamentale – sottolinea il direttore generale Gaetano Blandini – ma sicuramente ci sono alcuni passaggi che vanno chiariti e migliorati nell’interesse degli autori e degli editori e siamo certi che il Parlamento vorrà apportare queste migliorie e correzioni su potenziali gap dello schema”.   
Mogol (Foto Valerio Portelli/LaPresse)

“Certamente è un passo molto importante – continua il presidente Mogol – e tuttavia se l’approvazione non consentirà di avere strumenti adeguati per l’equa remunerazione per tutta la filiera dell’industria culturale la nostra battaglia non si fermerà qui, proseguirà fino a quando otterremo un compenso ragionevole ed equo rispetto ai miliardi che i signori di internet fanno utilizzando i contenuti dell’industria creativa”.
Fimi: Passo fondamentale per transizione digitale – Con l’approvazione in Consiglio dei Ministri del testo di recepimento della Direttiva 790/2019 (cosiddetta direttiva copyright) anche l’Italia adegua finalmente la normativa sul diritto d’autore alle innovazioni introdotte dall’Unione europea. E’ la soddisfazione della Fimi, la Federazione dell’industria musicale italiana.
“Un passo fondamentale per la transizione digitale del settore dei contenuti e un punto fermo che riequilibra i rapporti tra le piattaforme e i produttori di contenuti musicali, eliminando quel deleterio value gap che ha contraddistinto questi ultimi anni di evoluzione tecnologica”, commenta il ceo di Fimi Enzo Mazza. Il mercato discografico italiano nel primo semestre del 2021 sfiora l’80% dei ricavi dallo streaming online e la nuova direttiva costituisce dunque un’enorme opportunità di sviluppo per la diffusione dei contenuti musicali e creativi italiani.
Il trombettista Paolo Fresu: Un’occasione mancata – “Per il nostro Paese è davvero un’occasione mancata. Da mesi insieme alla collecting degli artisti ITSRIGHT ci stiamo confrontando con il governo per dare voce alle richieste di decine di migliaia di artisti che da tempo attendono di partecipare ai guadagni sulla loro musica diffusa dalle piattaforme. È una battaglia di giustizia soprattutto per i musicisti e gli interpreti che oggi godono di minori tutele anche se danno un contributo artistico imprescindibile ai successi che oggi sono ampiamente diffusi in streaming”. Questo il commento di Paolo Fresu dopo il via libera del Consiglio dei ministri allo schema di decreto attuativo della Direttiva sul copyright.    
“Attendevamo un intervento per modernizzare il nostro sistema legislativo, per garantire agli artisti della musica le stesse tutele di cui godono, per altro da tempo, gli artisti del video – sottolinea Gianluigi Chiodaroli, Presidente di ITSRIGHT -. Purtroppo, invece, il governo si è occupato di tutti riconoscendo diritti a varie categorie, ma non ha raccolto le istanze degli artisti della musica. Forse una dimenticanza? Ora il testo andrà in Parlamento. Auspichiamo che in questa sede si possa correggere il tiro e attuare una riforma che possa dare realmente maggior peso alla figura dell’artista introducendo l’equo compenso per gli  utilizzi di musica da parte delle piattaforme on demand”.