Green pass, truffe e ricatti online. La Polizia avvia un'operazione contro la compravendita di certificati in Rete

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Quanto incide lo smart working sul rischio di cyber attacchi? Il disastro della Regione Lazio – scrive oggi Repubblica – più che al lavoro da remoto potrebbe esser dovuto in primo luogo agli scarsi livelli di sicurezza adottati e a linee guida in caso di attacco informatico vecchie di anni. E del resto nel rapporto 2021 dell’Associazione italiana per la sicurezza informatica (Clusit) è scritto a chiare lettere: dall’analisi di oltre 6,5 milioni di indirizzi IP pubblici, su ognuno dei quali possono comunicare centinaia di dispositivi e server, si sono registrati oltre 36 milioni di cyberminacce, in netta flessione rispetto all’anno prima.
Hacker, pagati 17 miliardi in quattro mesi. A raccontare la guerra ormai diventata globale è un rapporto riservato dell’intelligence italiana che ricostruisce le strategie dei cybercriminali. Contiene nomi e date di una battaglia di cui l’Italia ha visto gli effetti più evidenti con l’assalto contro la Regione Lazio. Ma riporta soprattutto un dato che fa ben comprendere quale sia la posta in gioco: nel 2019 sono stati pagati 9,7 miliardi di euro per impedire ai criminali di bloccare i sistemi aziendali e diffondere le informazioni riservate, nel primo quadrimestre del 2021 questa cifra ha già raggiunto i 17 miliardi di euro.
Utenti dark web a caccia di dati sanitari. Su Raidforums.com, alla voce trading, c’è una discussione aperta sul Lazio. Quattro utenti si dicono già da ora disponibili a pagare per avere «Covid informations» e «medicai data». Lo riporta oggi Repubblica, raccontando l’attività degli utenti dark web in cerca dei dati sanitari potenzialmente rubati alla Regione Lazio.
Green pass falsi: truffa e ricatti. Scrive La Stampa: sui canali Telegram di No Vax e No Green Pass sono comparsi una serie di offerte: si può comprare un Green Pass fasullo a un costo che va dai 150 ai 350 euro. Qualcuno ci casca e paga. Peccato che i Green Pass falsi non funzionino. E allora chi ha pagato s’imbufalisce. Chiede indietro i soldi. Addirittura minaccia di denuncia chi ha ricevuto i soldi. E qui c’è un colpo di genio da parte dei truffatori. Per nulla spaventati dalle minacce, passano al contrattacco e chiedono un riscatto permettendosi anche di dare una lezione di vita ai truffati. «Noi offrivano fino a poche ore fa un servizio illecito, è vero – scrivono – Ma la nostra identità è sempre stata ben tutelata, così come i nostri sistemi. I clienti, gli stessi che ora cercano di minacciarci, ci hanno fornito i loro documenti, i loro recapiti e hanno addirittura pagato fornendo le prove del pagamento, tutte prove che abbiamo accuratamente archiviato consci che sarebbe successo questo. Minacciare un’identità ignota quando si è totalmente disarmati, nel torto e con l’unica possibilità di prendere una denuncia penale è da stupidi». Intanto la Polizia ha avviato una vasta operazione, denominata ‘Fake Pass’, di contrasto al commercio online di falsi Green pass Covid-19.
Privacy, sanzionato l’impiegato che rivela in un post dati medici del cliente. Il dipendente di un ufficio postale, per rispondere alla critica di una cliente che su un gruppo chiuso su Facebook lo accusava di essere stato “brusco e sgarbato”, aveva rivelato che il padre della donna aveva violato la quarantena per andare alla posta, mentre il genero si trovava in ospedale. Il Tribunale di Rovigo ha conferma la legittimità della sanzione (sospensione dal lavoro), solo rideterminata in due giorni al posto dei cinque disposti dall’azienda. Per il Tribunale i gruppi su Facebook non sono privati ma pubblici, visto che i contenuti possono essere letti anche dagli utenti esterni che chiedano di entrare nel gruppo.
Apple scansionerà foto utenti per materiale pedopornografico. La società scansionerà tutte le foto caricate dai propri utenti in iCloud e salvate sui dispositivi, alla ricerca di immagini pedopornografiche che segnalerà alle autorità competenti. Lo ha annunciato la stessa azienda, che utilizzerà un metodo basato su codici cifrati che non dovrebbe mettere a rischio la privacy. Il sistema, come riporta la Cnn, trasformerà le foto in un set di simboli che verrà confrontato con un database fornito da alcune associazioni contro la pedopornografia, come il National Center for Missing and Exploited Children, ed è in grado di riconoscerle anche se ci sono stati dei piccoli cambiamenti come tagli o applicazione di filtri. Dubbioso, tra gli altri, il capo di WhatsApp: «Questo approccio introduce qualcosa di molto preoccupante nel mondo, un sistema di sorveglianza costruito e gestito da Apple che potrebbe essere facilmente utilizzato per scansionare contenuti privati per qualsiasi cosa che loro o un governo decidano di voler controllare»», ha avvertito Will Cathcart.
Amazon, lotteria per i vaccini. Per favorire le vaccinazioni dei suoi 1,3 milioni di lavoratori Amazon lancia una lotteria con un montepremi di 2 milioni di dollari. Primo premio: 500mila dollari.