La trasmissione quotidiana ‘Il circolo degli anelli’ su Raidue ha messo in evidenza la bravura autoriale e di conduzione della vice direttrice di Raisport. Un talento per il servizio pubblico
I Giochi di Tokyo oltre ad aver fatto scoprire agli italiani campioni del calibro di Marcell Jacobs, Gianmarco Tamberi, Palmisano, e molti altri, hanno portato alla ribalta del pubblico della televisione generalista Alessandra De Stefano, conduttrice di ‘Il circolo degli anelli’ in onda su Raidue in prima serata dal 23 luglio all’8 agosto, un programma che partito sottotono è diventato un appuntamento molto amato e popolare, raggiungendo il 15% di share, toccando sempre il 10% e i 2 milioni di spettatori. Tanto che oggi è stata lanciata una petizione per averne un’edizione fissa settimanale.

ANSA/MATTEO BAZZI
L’idea vincente è stata il racconto dei successi sportivi della giornata dei nostri campioni, unito alle storie delle loro famiglie, dei compaesani, di fidanzate molto dignitose. Lacrime, emozioni, e una fotografia dell’Italia migliore. Insomma un format da servizio pubblico, un po’ retro, perfetto per la Rai. Lo sport raccontato con competenza e ironia, da De Stefano e dai suoi compagni di tavolo, i due indimenticabili campioni olimpici, Sara Simeoni, con un look rinnovato ogni sera da un parrucchiere geniale, Yuri Chechi, puntuto e un po’ spietato, il comicissimo ex campione di nuoto Domenico Fioravanti, affiancati da Stefano Garzelli e dal giornalista Diego Antonelli.
Felici naturalmente il direttore di Raisport, Auro Bulbarelli e il direttore di Rai2, Ludovico Di Meo, perché “Rai Sport e Rai2 confermano l’ottimo lavoro di squadra”.
Motore del programma, che da studiato per mesi come ha raccontato in una intervista al Fatto Quotidiano, Alessandra De Stefano che dice di aver vinto la sua sfida: “Siamo una famiglia cha va dalle famiglie. Volevamo sdoganare un modo diverso di parlare di sport: chi guardava il Circolo degli Anelli si doveva sentire a casa con noi. Quindi abbiamo volutamente scelto le famiglie, le storie, cercato di far vedere cosa c’è dietro le medaglie e soprattutto raccontare l’aspetto umano di questi grandi campioni. Volevamo che la gente si sentisse a casa e questo ci ha premiato”.

Una super giornalista sportiva specializzata nel ciclismo, la prima donna a raccogliere l’eredità del Processo alla Tappa di Sergio Zavoli , inviata speciale al Tour de France e al Giro d’Italia per Raisport e poi a seguire numerose edizioni dei Giochi Olimpici estivi e Invernali, una Coppa America in Nuova Zelanda, realizzando anche numerosi reportage e documentari, De Stefano compente e grintosa ha scalato anche la gerarchia interna di Raisport di cui è diventata vice direttore nel 2019. Dopo questa prova di messa a punto di un programma e di conduzione in diretta per due ore, con collegamenti in Italia e dal Giappone, in cui i contenuti sportivi contavano, ma meno della capacità di interagire con i suoi tanti e diversi interlocutori, Alessandra De Stefano potrebbe uscire dall’affascinante maso chiuso dello sport per spaziare sulle reti generaliste Rai che di giornalisti del suo calibro hanno sicuramente bisogno.