Roberto Sergio (Rai Radio) chiede switch off Fm, rilevamento passivo degli ascolti e investe sui podcast

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La presentazione dei palinsesti Rai Radio della stagione autunnale avvenuta ieri in Via Asiago è stata la prima uscita pubblica dell’amministratore delegato Carlo Fuortes, grande ammiratore della radio.

Accompagnato dalla presidente neo presidente Marinella Soldi, la presenza di Fuortes ha catalizzato l’attenzione di stampa e operatori. Una ghiotta occasione che il direttore Rai Radio, Roberto Sergio, ha messo a frutto anche per andare oltre la presentazione della proposta editoriale  – offerta ricchissima, messa in campo su 12 canali,  “+71% di prodotto in tre anni con un budget in contrazione” –  affrontando temi caldi come lo switch off radiofonico, l’ammodernamento del sistema di  rilevamento degli ascolti, gli investimenti sul podcast e i limiti dell’attuale comunicazione.

Carlo Fuortes (Foto Primaonline.it)

In tre anno Sergio ha trasformato il servizio pubblico radiofonico sostanzialmente analogico in un sistema ‘total audio’ capace di mettere a disposizione di tutto il gruppo prodotti multimediali per ogni  piattaforma fruizione. Uno sviluppo tecnologico premiato dagli ascolti: +5,5% di aumento dello share complessivo rispetto al 2020, +12,7% raffrontato alla situazione ante Covid.  Una crescita che,  dice il direttore, può continuare a patto che il sistema radiofonico nazionale adotti un modello di sviluppo trasmissivo adeguato e digitale. “Lo switch off dell’FM non deve essere un percorso traumatico deve avere date certe per consentire a tutti gli editori di impostare al meglio le proprie strategie. Lo spegnimento dell’analogico televisivo ha richiesto dieci anni, potrebbe essere la stessa cosa per quello radiofonico. Lo switch off dell’Fm libererebbe risorse da poter investire nel digitale”. Per la Rai oltretutto questo passaggio risolverebbe il complesso tema della regionalizzazione del segnale, oggi difficile a causa della percentuale di banda che il servizio pubblico l’obbligo deve cedere a terzi (il cosiddetto “must carry”). C’è poi un tema di sostenibilità, spiega Sergio, perchè una scelta all digital ha un minore impatto ambientale rispetto all’alto tasso di inquinamento elettromagnetico dei segnali analogici.

Roberto Sergio (Foto Primaonline.it)

Altro tema spinoso è il  rilevamento degli ascolti da parte di Ter-Tavolo Editori Radio. Da tempo Sergio chiede di adottare un sistema più moderno e capace di registrare i molteplici flussi di ascolto. “Non ha più senso che un sistema radio così moderno e all’avanguardia venga misurato ancora con interviste telefoniche. E’ giunto il tempo di aprire una nuova esperienza in Ter basata sul monitoraggio passivo tipo meter, sui dati degli ascolti digitali e dei social”.

La radio oggi è su tutti i device e piattaforme e sta prendendo mille rivoli di ascolto, lineari e non. Uno di questi sta diventando un fiume, il podcast. Una modalità di ascolto esaltata anche dall’ad Fuortes perchè “riesce a parlare a un pubblico giovane – forse un po’ lontano dalle reti lineari – grazie alla sua modalità narrativa e seriale”.

Roberto Sergio e i direttori dei canali Rai Radio (Foto Primaonline.it)

Intorno al 10 ottobre verrà lanciata Rai Play Sound, piattaforma di audio on demand. Con più di 50 nuovi podcast originali all’avvio e una library immensa con migliaia di ore di ascolto di grande qualità. Ci sarà una conferenza stampa dedicata nei giorni del debutto, ha annunciato Roberto Sergio che ha approfittato della grande attenzione mediatica presente al varo dei palinsesti per puntualizzare come Rai Radio debba migliorare la comunicazione. Non è un mistero che di radio in generale i media italiani si occupino poco e a suo modo anche il servizio pubblico paga questo scotto. “Abbiamo un’offerta forte e chiara e dobbiamo comunicarlo di più e meglio. La brand awareness di alcuni nostri canali è ancora bassa, penso ai canali specializzati: dobbiamo lavorare per far sì che tutti sappiano dell’esistenza dei 12 canali. Poi, starà alla nostra bravura farci ascoltare. Per far questo, contiamo molto sul poter portare le nostre radio tra la gente, nelle piazze e per le strade. Sperando che la situazione Covid a breve ci darà la possibilità di riaprire queste attività”. Compresi eventi live a via Asiago in arrivo su tutti i canali Rai Radio.

Marinella Soldi e Carlo Fuortes (Foto Primaonline.it)

La comunicazione deve migliorare anche all’estero dove il digitale ha abbattuto ogni confine di ricezione. “Molti nostri canali hanno un grande potenziale presso gli italiani all’estero o gli amanti della cultura italiana nel mondo. Penso a Radio Tutta Italiana, o a Radio Classica, solo per fare due esempi. Far conoscere questi canali all’estero può essere un importante nuovo settore, anche di business”.

Pippo Baudo e Roberto Sergio (Foto Primaonline.it)

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