Nasce European Digital Media Observatory, osservatorio Ue contro le fake news

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Costituire un punto di riferimento per l’analisi e il contrasto alla disinformazione. E’ l’obiettivo dell’European Digital Media Observatory, ideato dalla Commissione Europea con un network di hub nazionali sull’analisi dei Social Media di cui Gianni Riotta è responsabile 

Da sinistra Gianni Riotta, responsabile progetto Luigi Gubitosi, ad Tim, il vice direttore di Repubblica, Paola Severino, giurista avvocatessa e presidente Luiss, Giorgio Fuortes, ad Rai e Giuseppe Moles, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’editoria.

Finanziati, in questa fase di avvio con undici milioni di euro, gli hub nazionali combatteranno in otto paesi Ue la disinformazione, studiandone l’impatto sulle società per diffondere pratiche positive nell’uso dei media digitali attraverso la e-literacy e il fact-checking.
In Italia punto di riferimento è IDMO – Italian Digital Media Observatory, realizzato con il coordinamento dall’Università Luiss Guido Carli.

Tante le realtà coinvolte, italiane e internazionali. Insieme a Rai, Tim, Gruppo Gedi La Repubblica, anche l’Università di Tor Vergata, T6 Ecosystems, Newsguard, Pagella Politica, Alliance of Democracies Foundation, Corriere della Sera, Fondazione Enel, Reporters Sans Frontières, e The European House Ambrosetti.

Paolo Gentiloni (foto Ansa)

“La disinformazione accresce le divisioni nelle nostre società e mina le basi del normale dibattito democratico”, è il punto da cui è partito il commissario europeo Paolo Gentiloni, in un messaggio inviato in occasione della conferenza stampa per il lancio del progetto alla Luiss. “La pandemia da Covid-19 ha evidenziato il terribile impatto della disinformazione sulla salute delle persone. E’ dunque nostro compito combatterla, nel rispetto dei valori e dei diritti fondamentali europei quali la libertà di espressione e di informazione”, ha spiegato Gentiloni, secondo cui l’Osservatorio europeo è “un elemento importante nell’azione per promuovere la verifica dei fatti e migliorare la capacità di comprensione e contrasto della disinformazione online”.

L’iniziativa, ha ricordato “si inserisce nell’ambito di una rinnovata attenzione da parte della Commissione europea all’importanza dei libertà dei media. Il fatto che l’Italia sia sta scelta per la creazione di uno degli otto hub nazionali è un riconoscimento della qualità del Consorzio italiano, che riunisce le realtà più autorevoli in tema di contrasto alla disinformazione”.

Carlo Fuortes, amministratore delegato Rai (Foto ANSA)

Tra le personalità intervenute anche l’ad della Rai, Carlo Fuortes. “E’ un dovere per la Rai partecipare a questa iniziativa. La Rai ha una capillarità nel territorio che è una straordinaria ricchezza per la possibilità di inclusione e prossimità”, ha detto, definendo “straordinario” il ruolo avuto dal servizio pubblico durante il Covid. “Uno dei grandi problemi è stato quello delle fake news”, e “la Rai si è mossa in autonomia per affrontare questo fenomeno”, creando una struttura interna, e ora “la partecipazione Osservatorio si inserisce in questo percorso”. L’ad quindi ha assicurato che la tv pubblica continuerà a lavorare in questa direzione, in linea con i processi di crescita e ammodernamento previsti dal Pnrr.

 

Giuseppe Moles (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

Presente anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Giuseppe Moles. “Le fake news non nascono oggi, ma vengono amplificate dal progresso e dall’anonimato della rete”, ha detto. Per questo “abbiamo intenzione di dare vita ad una serie di tavoli tecnici e di approfondimento su questi temi, ha spiegato. “Le istituzioni non possono non dare il proprio contributo. Vogliamo anche studiare una campagna di contro la disinformazione”.

Luigi Gubitosi

“Il tema delle fake news riporta al tema della responsabilita’. Non e’ immaginabile che chi guadagna con una piattaforma non ne abbia la piena responsabilita’. Questo non vuol dire censura, si deve pubblicare tutto ma deve esserci un controllo, come avviene per i giornali”. Lo ha detto l’ad di Tim, Luigi Gubitosi, in occasione del lancio del Digital Media Lab voluto dalla Commissione europea, al quale Tim collabora attraverso il Tim Data Room, l’unita’ aziendale che sviluppa il monitoraggio delle informazioni che si diffondono sulla rete. L’ad ha precisato che Tim mettera’ a disposizione la propria tecnologia per portare avanti il progetto.