Cresce la compra-vendita di finti green pass su Telegram. Prezzi raddoppiati negli Usa

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Rischi sul web, danni all’azienda. L’azienda che subisce un pesante attacco informatico e sia costretta a pagare un riscatto per recuperare i dati sottratti può licenziare il dipendente che ha navigato ripetutamente su siti non sicuri per fini privati mettendo a rischio la sicurezza interna. Lo ha precisato – scrive oggi Il Sole 24 Ore – il Tribunale di Venezia con la sentenza 494 depositata il 6 agosto, che ha ritenuto legittimo il licenziamento per giusta causa da un’agenzia marittima nei confronti di dipendente che aveva effettuato numerosi accessi a siti e form personali durante l’orario di lavoro, anche durante gli straordinari che aveva chiesto per far fronte alle incombenze ordinarie

Madre condannata a rimuovere i video con la figlia su TikTok. Anche i video pubblicati su TikTok finiscono nel mirino dei giudici, in particolare del Tribunale di Trani. Il caso riguarda una madre che aveva pubblicato diversi video della figlia di nove anni senza il consenso del padre, che li aveva visti, ma non aveva mai accettato l’esposizione mediatica della figlia. Il consenso di entrambi i genitori -­ precisa il tribunale ­- deve essere espresso. Oltre alla rimozione immediata dei contenuti postati, la madre è stata condannata a pagare 50 euro di multa per ogni giorno di ritardo nell’eliminazione dei video ritraenti la figlia, oltre alle spese processuali. La coppia era legalmente separata, ma negli accordi non era stata prevista alcuna clausola specifica sulla pubblicazione dei contenuti riferibili alla figlia minorenne, condizioni che invece, sempre più spesso, vengono inserite dai coniugi proprio per evitare futuri contenziosi.

Riforma penale: chi è assolto ha diritto a ottenere l’oblio. La riforma Cartabia del processo penale contiene una novità di grande rilevanza nella società della comunicazione. Si tratta del diritto all’oblio che consente a chi è stato prosciolto o assolto, o oggetto di un provvedimento di archiviazione, di uscire definitivamente non soltanto dal processo, ma anche dalla scena mediatica, ponendo fine a quel “danno da processo” che costituisce una delle conseguenze deleterie indirette dell’esercizio della giurisdizione.

Young Finance, il Sole insieme agli youtuber. Se è vero che solo il 36,1% dei ragazzi italiani è interessato al tema risparmio, contro il 51,5% dei Paesi Ocse, forse è perché finora non hanno trovato interlocutori in grado di spiegarne in modo adeguato l’importanza. Per questo il Sole 24 Ore ha deciso di lanciare Young Finance, un progetto che vede il coinvolgimento di alcuni tra gli youtuber più seguiti dagli adolescenti, per coinvolgerli sui temi legati alla gestione del denaro, toccando gli argomenti più sensibili e soprattutto usando il loro linguaggio e i canali dove d’abitudine si informano: YouTube, Instagram, TikTok.

Picco falsi green pass su Telegram, in Usa raddoppiano prezzi. Picco improvviso, nel mercato nero di tutto il mondo, dei falsi green pass su Telegram. Il raggio d’azione si espande a 29 paesi, il numero dei venditori aumenta di 10 volte e di conseguenza aumentano gli abbonati ai gruppi di acquirenti, facendo crescere anche i prezzi. A segnalare la situazione la società di sicurezza Check Point Research, che da mesi monitora il fenomeno. Il 10 agosto la società ha scoperto circa 1.000 venditori su Telegram. Ora, ne ha individuati 10.000 che offrono certificati falsi di vaccinazione. A livello globale, i prezzi variano normalmente da 85 a 200 dollari americani per ogni certificato. Il prezzo negli Stati Uniti è raddoppiato, da 100 a 200 dollari. E spunta anche una nuova tecnica di vendita: il bot, cioè programmi automatici che creano falsi green pass in modo totalmente gratuito.

Anonymous contro Epik, azienda che ospita i social pro Trump. L’operazione di hacking, che sulla base dei dati forniti sarebbe avvenuta lo scorso 28 febbraio, è stata confermata sul forum degli attivisti 4chan. A quanto pare, Anonymous avrebbe messo le mani su informazioni risalenti almeno ad un decennio, su clienti e altri dati in possesso di Epik. Anonymous ha affermato che la perdita contiene i dettagli di ogni dominio ospitato o registrato dall’infrastruttura e ha esortato giornalisti, attivisti e ricercatori di sicurezza a setacciare la fuga di informazioni, per favorire le indagini su attività terroristiche e filo-naziste. Una copia dei dati sottratti è attualmente distribuita tramite il portale di giornalismo investigativo indipendente DDoSecrets.