Wpp presenta il Campus di Milano. Il ceo, Mark Read: “La collaborazione fa progredire più della competizione”

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Col taglio del nastro effettuato dal ceo globale Mark Read (appositamente arrivato da Londra con il coo Andrew Scott) assieme alla country manager Simona Maggini e al chairman del gruppo, Massimo Beduschi, WPP ha inaugurato il suo Campus di Milano. Il nuovo hub, che riunisce in un’unica sede più di 35 agenzie e oltre 2.000 dipendenti è già operativo da alcune settimane, ma dal 22 settembre, il battesimo ufficiale.

(Foto di Ugo De Berti)

I manager del gruppo hanno sottolineato come – situato all’interno dello storico quartiere di San Cristoforo, lungo il Naviglio, nella ex area Richard Ginori – il Campus rappresenti un rilevante progetto di riqualificazione urbana. “Si tratta del più importante investimento degli ultimi cinque anni nella città di Milano” ha sottolineato Valerio De Molli, presentando la ricerca condotta da The European House – Ambrosetti che mette in luce il contributo di WPP all’economia italiana.

La country manager, Simona Maggini, Mark Read e il chairman del gruppo, Massimo Beduschi

Mark Read, CEO di WPP, ha commentato: “Il Campus di Milano è stato ideato per le persone che vogliono lavorare nel futuro e progettato per inspirarle a fare al meglio il loro lavoro, a collaborare e imparare gli uni dagli altri. È dotato delle ultime tecnologie e degli standard ambientali più elevati”.

 

Maggini: “Una casa sostenibile dei talenti che creerà valore per il quartiere, per Milano e per il Paese”

Simona Maggini, WPP Country Manager in Italia, ha commentato: “Sono orgogliosa che un edificio simbolo dell’industria milanese sia diventato la nuova casa dei tanti talenti che lavorano nelle agenzie WPP. Il Campus rappresenta un progetto ambizioso di riqualificazione volto a valorizzare un’importante area urbana che, grazie all’investimento WPP, creerà nuove opportunità e avrà un significativo impatto a livello economico, occupazionale, sociale e ambientale.”

Read – chiamato dalle domande dei giornalisti ad esprimersi sui trend dell’adv a livello mondiale post pandemia – ha detto che l’andamento della ripresa economica è più sostenuto di ogni previsione e che si sono già superati i livelli del 2019. Ha sottolineato poi come anche l’Italia, che ha migliorato di sei posizioni la propria collocazione nella graduatoria della digitalizzazione, stia cogliendo questa opportunità di rilancio. L’e-commerce – ha continuato – è uno dei motori principali della crescita, mentre rimangono sotto pressione i media più tradizionali. Read si è dichiarato molto ottimista sui prossimi mesi.
C’è il rischio che i singoli brand del gruppo anglosassone perdano identità, schiacciati dalla forza del ‘nuovo’ brand WPP? Secondo il ceo globale non è affatto così: “Più forza acquisisce il marchio WPP, perdendo l’identità di pura entità finanziaria, più benefici arrivano anche per i vari altri brand del gruppo. Il nostro modello di sistema, da questo punto di vista – ha spiegato – è quello di Disney, dove convivono e si aiutano tra loro tante marche forti”. Altra osservazione chiave del manager, quella che suggerisce come, dentro una galassia come quella di WPP, ma anche in generale, “la collaborazione fa progredire di più della competizione”.

 

Beduschi: “Il mercato crescerà più del previsto. E WPP farà meglio delle media”

Beduschi, invece, ha parlato dei dati del mercato italiano. WPP si aspetta una crescita migliore del previsto, di almeno il +14% degli investimenti in adv, con tv e digitale che si prenderanno una quota predominante del market share, intorno all’85%, ma con Radio e Affissioni in recupero. L’Automotive potrebbe frenare, messo in difficoltà dalla scarsità di materi prime disponibili e i conseguenti ritardi nella produzione e nei tempi di consegna dei prodotti? “E’ vero – ha ammesso il manager – si corre questo rischio, ma per fortuna stanno investendo tanto anche realtà più o meno inedite, marchi già noti come Amazon, Dazn o Disney ma anche tante nuove proposte imprenditoriali dell’ambito ‘marketplace’.

Da sinistra: Valerio De Molli, Simona Maggini, Mark Read e Massimo Beduschi

Valerio De Molli, presentando la ricerca condotta da The European House – Ambrosetti, ha messo in risalto il contributo di WPP in Italia nella creazione di valore per la città di Milano e per il sistema Paese. Il focus della ricerca, in ossequio al rodato format TEH, si è focalizzato sui quattro pillar principali: Capitale Economico, Capitale Ambientale, Capitale Socioculturale, Capitale Cognitivo. Il WPP Campus di Milano rappresenta un nuovo polo della creatività e della cultura per Milano, un’operazione di social impact in grado di attrarre e generare valore economico e finanziario a beneficio non solo della città ma per tutto il Paese.

 

Dal punto di vista della sostenibilità, invece, il WPP Campus di Milano adotterà delle politiche che consentiranno la riduzione delle esternalità ambientali negative, permettendo di mantenere l’integrità del territorio e dell’ecosistema (riduzione consumi di acqua ed energia, riduzione emissioni inquinanti, ottimizzazione dei rifiuti, etc.…).

Dal punto di vista dell’impatto sociale e culturale, WPP in Italia, che è già uno dei principali employer del settore con una quota di dipendenti con contratto a tempo indeterminato superiore ai benchmark, continuerà a contribuire in termini di occupazione. Inoltre, l’azienda pone crescente attenzione alla valorizzazione dell’occupazione femminile, anche nei ruoli di vertice, (basti pensare che 6 occupati su 10 sono donne) e ai giovani under 35. La company si impegna alla conciliazione tra vita e lavoro dei suoi dipendenti di Milano e al benessere delle loro famiglie (es.70% lavoro in presenza, 30% smart working, servizi interni al Campus).

Infine, il cosiddetto capitale cognitivo. Il WPP Campus, secondo la ricerca di De Molli, genererà importanti ricadute positive a livello cognitivo non solo per il business del Gruppo ma anche per l’attrattività della zona (es. insediamento di nuove attività). Inoltre, lo sviluppo dell’hub creativo darà vita a nuove sinergie strategiche tra le diverse agenzie del Gruppo, abilitando la cross-contaminazione di idee, know-how e creatività.