Juve, Agnelli agli azionisti: il Covid ha bloccato lo sviluppo. Sostegno della famiglia garanzia per ruoli di vertice nel calcio

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L’impatto del Covid, il richiamo al ruolo delle istituzioni nel mondo del calcio con una stoccata sulla SuperLega, ma anche la necessità di coinvolgere la Gen Z, con il digitale e i nuovi modi per guardare le partite e il rinnovato sostegno della famiglia alla squadra. Sono alcuni dei temi toccati da Andrea Agnelli, presidente della Juventus, nella lettera che ha scritto agli azionisti del club bianconero in accompagnamento alla relazione finanziaria al 30 giugno 2021, in vista dell’assemblea di fine ottobre.

La pandemia ha inferto un “durissimo colpo” al “calcio e alla Juventus in particolare” perché il club bianconero si trovava “nel momento di massima tensione verso lo sviluppo, con imponenti mezzi finanziari messi a disposizione della società”. “Intere linee di ricavo sono scomparse da un momento all’altro, mentre la base dei costi è rimasta immutata”, spiega nel dettaglio Agnelli, dicendosi fiducioso, tuttavia, che la Juventus abbia “caratteristiche adatte per affrontare le sfide future”.

Andrea Agnelli (Foto Alfredo Falcone – LaPresse)

Poi l’affondo e lo scontato riferimento alla vicenda SuperLega. “Le grandi istituzioni del calcio, che agli albori svolgevano la funzione di terze parti indipendenti e garanti dell’applicazione corretta delle regole hanno progressivamente aggiunto al ruolo di regolatori quello di organizzatori, broker, distributori del prodotto e infine percettori e distributori dei proventi. La programmazione sana e credibile di una società non può basarsi su obsolete impalcature di sistema, pena il ridimensionamento collettivo del comparto, cioè quanto di meno auspicabile per il cacio, lo sport più popolare del mondo”.
La Superlega “ha nelle sue regolamentazioni tre valori essenziali per la stabilità dell’industria calcistica”. I tre valori sono “un nuovo framework condiviso per il controllo dei costi, che contribuisca, contrariamente a quanto affermato anche in sedi autorevoli, all’equilibrio competitivo delle competizioni; un forte impegno alla solidarietà e alla mutualità; la centralità delle prestazioni dei club nelle competizioni europee e del contributo di questi allo sviluppo dei talenti come elementi fondanti di un nuovo concetto di ‘meritocrazia’ sportiva”.

“In sintesi – prosegue il presidente della Juventus – un nuovo paradigma meritocratico ed un ritorno ai fondamentali: controllo dei costi e trasparenza, con tre categorie di stakeholder al centro del progetto: tifosi, che dettano la domanda del prodotto; calciatori, i protagonisti degli spettacoli – sia per le competizioni dei club che delle nazionali – ; investitori, che assumono tutto il rischio imprenditoriale dell’industria calcistica. Un nuovo paradigma che il calcio non può continuare a trascurare – sottolinea Andrea Agnelli – e sulla base dei quali il dialogo politico dovrà riprendere”.

Da ultimo il ruolo della Juve nella storia del calcio e della famiglia Agnelli in quella del club. “Il calcio è lo sport più popolare del mondo, i colori bianconeri come quelli di tantissimi altri club, partecipano a questo spettacolo da sempre. È preciso dovere di chi rappresenta la Società, garantire il massimo della professionalità, dell’impegno e dell’integrità perché la Juventus tenga fede alla propria storia.
La Juventus ci sarà e il sostegno della mia famiglia, da ormai quasi un secolo, sono la testimonianza più tangibile e la migliore garanzia per continuare a ricoprire un ruolo di vertice nel grande spettacolo del calcio: condividendo la stessa passione con centinaia di milioni di tifosi in tutto il mondo”.

Relazione finanziaria annuale al 30 giugno 2021definitiva_lettera del Presidente